Nuova cucina per la scuola materna di Tabora

Cari amici di Scsf, la nuova cucina per l’Asilo Nido e la Scuola Materna del progetto Under the Mango Tree comincia ad essere una realtà!

I lavori sono in avanzamento. Infatti, come potete vedere dalle fotografie (che hanno mandato le Suore di Tabora tramite Nicoletta), i muri del fabbricato che ospiterà la cucina sono già stati costruiti. In particolare, si può già notare la divisione in tre spazi distinti che consentirà una gestione più igienica dei pasti pur mantenendo le modalità di preparazione locali.

Una clean area: dedicata alla preparazione, alla cottura dei pasti e al lavaggio dei vari ingredienti; qui sarà allestita la cucina dotata di cappa ventilante e due rubinetti (uno accanto al fianco dei fuoco e l’altro di fronte). Sono già visibili le aperture dove verranno montate le porte per far uscire i pasti pronti e far entrare i prodotti freschi e per la dispense.

Una dirt area, separata da quella di preparazione, per il lavaggio di stoviglie sporche. Da qui entreranno le stoviglie da lavare e uscirà la spazzatura.

Infine l’area dedicata alla dispensa.

Speriamo di darvi presto altre notizie e vi chiediamo di continuare a seguire e a sostenere questo e gli altri progetti di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere.

Foto di Nicoletta Ferrari, coordinatrice del progetto Under the Mango Tree di Tabora 

L.M.

Primi aggiornamenti del 2025

Cari amici di SCSF nell’augurarvi un buon proseguimento di questo ancora giovane anno 2025, ho già diversi aggiornamenti che con grande piacere vorremmo condividere con voi, nella speranza che vogliate accordarci il vostro sostegno (anche economico !!!) per la realizzazione.

HI Project Madege – Progetto Idroelettrico Integrato

Diverse ed importanti le novità da Iringa e da Maguta:

Avvicendamento in Diocesi.

Padre Luciano Mpoma ci ha informati dell’avvicendamento alla guida della Arcidiocesi di Iringa a seguito della rinuncia espressa dall’attuale Arcivescovo, S.E. Mons. Tarcisius Ngalalekumtwa e recentemente accolta dal Santo Padre. La Santa Sede ha già comunicato il successore nella persona del Rev. Romanus Elamu Mihali, del clero di Mafinga, già Parroco di Ujewa e fino ad ora Vicario Episcopale nella neonata Diocesi di Mafinga guidata dal nostro amico S.E. Mons. Vincent Cosmas Mwagala, prima Parroco di Usokami.
Subito dopo la cerimonia di insediamento il nuovo Arcivescovo assieme al nostro amico P. Luciano Mpoma saranno in Italia e probabilmente anche a Bologna dove speriamo di poterli incontrare e di poter conoscere di persona il nuovo titolare della cattedra diocesana di Iringa che sarà il nostro riferimento per quanto in futuro potremo ancora realizzare assieme ai nostri amici africani.

Primi arrivi del materiale in centrale

Sempre Padre Luciano Mpoma ci informa che le prime consegne delle attrezzature necessarie al completamento della centrale elettrica sono arrivate in cantiere, dove si sta già predisponendo per il completamento dell’impianto. Contemporaneamente P.Luciano è impegnato presso gli uffici del ministero a Dodoma per completare le pratiche relative alla proroga della convenzione per la fornitura di energia elettrica.

Verifica dei materiali in centrale

A seguito di queste consegne siamo in attesa del cronoprogramma da parte degli amici di ZECO Hydropower che avranno l’onere del completamento e della messa in esercizio dell’impianto.

Purtroppo il cambio di amministrazione negli USA ed il successivo azzeramento dell’agenzia governativa americana per la cooperazione allo sviluppo (USaid.gov), le cui risorse coprivano parte dei contributi che la Diocesi di Iringa aveva faticosamente ottenuto con l’importante apporto economico (1/3 dell’importo complessivo necessario) della omologa agenzia della Nazioni Unite per la cooperazione allo sviluppo (UNcdf), solleva ora nuovi dubbi e timori sulla possibilità di dare completa copertura economica al completamento del progetto idroelettrico integrato.

Ora confidiamo che l’agenzia delle Nazioni Unite mantenga almeno gli impegni già concordati ed onori le convenzioni già stipulate.

Under the Mango Tree – Tabora

Come già annunciato prima della pausa natalizia anche a Tabora ci sono stati sviluppi nel progetto UtMT che ci vedono attivi nel supporto tecnico ed economico.

Manutenzioni straordinarie alla Casa Famiglia

Il colonnato ed il loggiato della Casa Famiglia realizzata ormai più di dieci anni fa, necessitano ora di manutenzioni straordinarie e migliorie per le quali ci stiamo attivando sul piano tecnico per realizzare un intervento “sostenibile” per il quale saremo impegnati anche sul piano economico.

Di seguito potete vedere le condizioni in cui versa attualmente il colonnato ligneo dopo dieci anni.
Assieme agli amici ed ai tecnici che ne seguirono la progettazione e la realizzazione, stiamo valutando soluzioni tecniche alternative anche in considerazione della qualità dei materiali da costruzione reperibili sul posto e dell’aumento considerevole dei costi del legname da costruzione.

Abbiamo quindi urgentemente bisogno anche del vostro sostegno economico per intervenire in tempi brevi, anche in considerazione del fatto che questi sono gli spazi più frequentati dai bambini ospiti della casa.

Frangisole

Le Suore della Provvidenza che gestiscono la casa, ci hanno anche chiesto la possibilità di prevedere l’inserimento di “schermi solari” al fine di proteggere la loggia della casa dall’eccessivo soleggiamento durante il giorno, per rendere questo spazio, molto apprezzato dai bambini, più consono alle necessità dei bambini albini.

Una cucina per la scuola materna

Dopo la realizzazione della seconda sezione della scuola materna (che ospita anche la prima aula dedicata al nido), le autorità locali hanno richiesto (per mantenere attiva la scuola) la realizzazione di una cucina esterna dedicata esclusivamente alla preparazione dei pasti per la scuola (attualmente tutti i pasti sono preparati nella cucina della casa).

Assieme agli amici ed ai tecnici che ha curato il progetto sin dall’inizio, abbiamo approntato più velocemente possibile un progetto di massima che è già stato approvato, con l’obiettivo di mantenere anche questa nuova realizzazione nel solco della filosofia che ha guidato l’intero progetto: migliorare le tecnologie costruttive locali mantenendole nell’ambito di quanto gestibile sul posto, in considerazione delle ridotte capacità e conoscenze in ambito costruttivo e architettonico, riducendo al massimo il rischio di creare nuove “dipendenze” tecniche e culturali.

Di seguito un estratto degli elaborati del progetto approvato e già in via di realizzazione.

Attualmente Nicoletta Ferrari (volontaria coordinatrice del progetto) assieme ad alcuni volontari sono a Tabora per seguire le importanti fasi preliminari per costruzione del nuovo fabbricato.

Anche in questo caso ci siamo impegnati a dare un sostegno economico almeno proporzionato a quanto necessario per integrare economicamente la differenza con il progetto originario proposto dalla ditta che ha realizzato l’ultimo edificio della scuola materna quello presentato da SCSF ed avvallato dalla Congregazione della Suore della Provvidenza di Piacenza allo scopo di realizzare un fabbricato conforme ai criteri di igiene e sicurezza conforme a quanto noi stessi pretenderemmo per i nostri figli.

Confidiamo nel sostegno e nel contributo di tutti gli amici di SCSF.

Si ringrazia Nicoletta Ferrari per le fotografie messe a disposizione.

Verso la Fondazione

Infine un breve aggiornamento per informarvi che assieme ai nostri consulenti legali stiamo predisponendo i documenti che dovranno essere approvati assieme al bilancio dell’esercizio 2024 nella prossima assemblea ordinaria per essere poi recepiti in sede straordinaria dal Notaio che certificherà il passaggio di SCSF a fondazione SCSF.

Avrete quanto prima notizia delle date della prossima assemblea ordinaria dei soci di SCSF.

Buon Natale a tutti !!!

Tabora 2024
Buon Natale a tutti !

Buon Natale a tutti !

Cari Amici di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere,
un altro anno incredibile è volato ad una velocità che sembra accelerare sempre di più.

Un anno di calma apparente, e mi riferisco alla nostra attività come Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere, tuttavia proprio durante questo anno apparentemente improduttivo abbiamo gettato le basi per un nuovo inizio.

Infatti, come anticipato in assemblea, Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere si appresta a cambiare il proprio status da quello di “organismo non governativo” con quale sino ad ora era stata formalmente riconosciuta a quello di “fondazione”.

Non sarà solamente un cambio “amministrativo” ma vorremmo che segnasse anche un nuovo inizio dopo le difficoltà degli ultimi 3 anni, dovute in parte certamente alle conseguenze della pandemia ed ora anche alle improvvise ed intense sollecitazioni cui la coscienza di ciascuno è sottoposta a causa della guerra in Ucraina.

Un nuovo inizio, ma nel solco del medesimo tracciato etico e morale segnato da Edgardo Monari e dai suoi amici fondatori di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere.

Il prossimo anno correrà anche il 40° anniversario del riconoscimento della nostra associazione che pur essendosi costituita formalmente il 5 agosto del 1982 fu ufficialmente riconosciuta come Organizzazione Non Governativa l’anno successivo.

Mi piacerebbe quindi che si riuscisse a cogliere la duplice occasione del cambio di stato e dell’anniversario, certamente per celebrare le molte cose compiute ma anche e soprattutto per riprendere a guardare avanti !

Tante cose abbiamo fatto sempre nel solco della solidarietà e della cooperazione, dedicando ogni singola risorsa ed ogni nostra energia a chi ci ha chiesto aiuto.

Questa richiesta non è cessata, ed io mi sento in dovere di spronare tutti voi amici di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere a riprendere l’impegno per proseguire nel medesimo spirito che ci ha animato fino ad oggi.

Vi chiedo e vi esorto a continuare a seguirci e quando possibile a darci una mano.

Ora la richiesta di aiuto più pressante viene dalla casa di accoglienza per i bambini albini e abbandonati e dal centro educativo collegato alla parrocchia di Mary Mother of God di Cheyo a Tabora, dove noi siamo presenti con il nostro progetto “Under the Mango Tree”:
ci chiedono aiuto per sostenere la realizzazione delle classi necessarie per completare gli spazi destinati alla scuola primaria e per proseguire l’attività didattica iniziata con l’inizio dell’anno scolastico in corso.

La scuola è stata realizzata dalla Diocesi Cattolica di Tabora con l’aiuto e la responsabilità della parrocchia di Cheyo, secondo le norme locali per assicurarne il pronto riconoscimento al fine di assicurare continuità didattica ai bambini che provengono dalla materna assieme ai bambini delle famiglie che vedono in questo istituto una opportunità di miglioramento per i propri figli. La scuola primaria è stata realizzata fino ad ora con risorse della Congregazione della Suore della Provvidenza di Piacenza (che ha voluto e coordinato l’intero progetto albini di Tabora sin dall’inizio nel 2011) e della associazione di volontariato fiorentina “Progetto Agata Smeralda” con il nostro contributo tecnico e di supporto al progetto “scuolabus”.

Siamo chiamati a dare il nostro contributo non solo economico ma anche di competenza e cooperazione per proseguirne la realizzazione fino al completamento del ciclo scolastico che necessita delle nuove aule per le ultime classi oltre che dell’aula polivalente come richiesto dalle normative locali e comunque necessario per assicurare quella istruzione ed educazione “di eccellenza” che è la cifra di questo istituto scolastico nato per dare una possibilità reale di reinserimento e piena realizzazione sia ai bambini albini che ai loro coetanei.

Non mi dilungo con altre parole, desidero ora fare a tutti voi amici i nostri più cari e sentiti auguri di Buon Natale, augurandovi che valga pace e serenità per le vostre famiglie e per i vostri cari e per un 2023 dove tutti noi si riesca a trovare la strada per guardare al futuro, nostro, dei nostri figli e di tutti coloro che continueremo ad aiutare.

Vi lascio in compagnia del breve video che raccoglie alcune delle immagini riprese durante i nostri viaggi, assemblate con il cuore da Nicoletta Ferrari e che ci ricorda la nostra storia in particolare proprio sul progetto albini a Tabora (per il quale Nicoletta è nostro riferimento) e che sarà uno dei progetti che SCSF seguirà da vicino nel prossimo anno.

BUON NATALE a tutti voi da me e da tutti i membri del consiglio direttivo di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere.

Stefano, Mario, Giuliano, Andrea ed Eugenio e tutti gli amici che ci aiutano.

Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere, la nostra storia per “andare oltre” verso la scuola per i bambini di Tabora.

Il futuro di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere

Cari amici, siamo ormai abbondantemente fuori dalle restrizioni dovute al contrasto della pandemia e possiamo quindi pensare finalmente di riprendere anche la nostra attività associativa.

Tuttavia non possiamo ignorare ciò che questi due anni hanno significato per tutti noi e per ciascuno di noi, così come non possiamo ignorare che se sul piano più strettamente “sanitario”, stiamo finalmente uscendo dall’emergenza, sul piano più esteso e sfumato che coinvolge gli aspetti più emotivi ed intimi, la guerra (così vicina a noi non solo geograficamente) sta opprimendo i nostri animi e fiaccando la nostra capacità di esprimere ciò che siamo: solidarietà, cooperazione, oltre le frontiere.

Nel momento in cui speravamo di poter riprendere con rinnovato impegno ed entusiasmo ad immaginare un futuro migliore, un futuro di sviluppo sociale cui i nostri progetti sono sempre stati orientati, la prospettiva si è repentinamente richiusa, spostando inevitabilmente (ma anche giustamente in una certa misura) la nostra attenzione e la nostra sensibilità su altri problemi e su altre contingenze, relegando sullo sfondo di queste preoccupazioni ciò per cui tutti noi ci siamo impegnati fini a ieri.

Questi due anni difficili non solo hanno decimato la nostra associazione privandola di molti amici e sostenitori, ma hanno totalmente cambiato i riferimenti che orientavano la nostra attività nel solco di quel cammino a piccoli passi indicato da Edgardo Monari assieme agli amici che fondarono Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere.

Ora però sento la necessità di fare una riflessione sul nostro percorso e su quel cammino, sulla direzione da prendere e anche sulla meta.

Dobbiamo contarci e decidere se e come proseguire.

A tutto ciò (e sarebbe già abbastanza) si aggiunge anche il cambio dell’ambito legislativo italiano per il “terzo settore” ovvero quello all’interno del quale si colloca SCSF.

Assieme agli amici consiglieri, stiamo lavorando (e uso il verbo “lavorare” proprio per cercare di comunicare l’impegno richiesto questo passaggio) per capire quali sono le prospettive realisticamente praticabili per inserire la nostra associazione nel nuovo quadro normativo, tutt’altro che chiaro e definito.

Non è facile orientarsi all’interno di normative complesse in parte nuove e quindi dagli sviluppi e dalle conseguenze ancora non del tutto chiare, ed in parte talmente datate da essere quasi impraticabili al giorno d’oggi.

Tuttavia l’obiettivo che ci siamo posti è quello di individuare e proporre alla prossima assemblea generale sei soci, le alternative percorribili che vi comunicheremo nelle prossime settimane assieme alla data dell’assemblea stessa, la quale sarà contemporaneamente ordinaria e straordinaria e dovrà prendere importanti decisioni sul futuro di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere.

Assieme a questo impegnativo passaggio è rimasto comunque immutato l’impegno verso i nostri due progetti principali: il progetto idroelettrico integrato “Hi project Madege” ormai saldamente in mano alla Diocesi di Iringa per la definizione degli aspetti amministrativi e normativi per l’inserimento del progetto all’interno delle nuove regole che si è dato il Governo della Tanzania in materia di energia assieme alla possibilità di finanziare sul posto l’ultimo sforzo economico necessario per l’avviamento dell’impianto; ed il progetto Under the Mango Tree per l’accoglienza, l’educazione ed il re-inserimento sociale dei bambini albini a Tabora che ora deve provvedere alla realizzazione delle strutture per le ultime classi del ciclo di istruzione primaria per poter ricevere le abilitazioni definitive dal Ministero dell’Istruzione del Governo della Tanzania.

Dei dettagli relativi agli ultimi sviluppi di questi progetti che pur rallentati dalle difficoltà di comunicazione, spostamento e sostentamento ci sono stati, sarete aggiornati con una prossima comunicazione ad essi dedicata.

Ora mi permetto di fare a voi, amici, una accorata richiesta:

fateci sentire il vostro sostegno e la vostra presenza, perché più che le risorse, sono proprio questi gli stimoli più efficaci in questi momenti difficili, per ritrovare energie, entusiasmo, idee nuove per immaginare un futuro per la nostra associazione e per coloro che ad essa, a noi, continuano a rivolgere con speranza le loro richieste di aiuto.

Facendo tesoro delle parole di un amico: “continuate ad aiutarci ad aiutare …”

A presto

Stefano Manservisi