Buon Natale a tutti !

Buon Natale a tutti !

Cari Amici di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere,
un altro anno incredibile è volato ad una velocità che sembra accelerare sempre di più.

Un anno di calma apparente, e mi riferisco alla nostra attività come Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere, tuttavia proprio durante questo anno apparentemente improduttivo abbiamo gettato le basi per un nuovo inizio.

Infatti, come anticipato in assemblea, Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere si appresta a cambiare il proprio status da quello di “organismo non governativo” con quale sino ad ora era stata formalmente riconosciuta a quello di “fondazione”.

Non sarà solamente un cambio “amministrativo” ma vorremmo che segnasse anche un nuovo inizio dopo le difficoltà degli ultimi 3 anni, dovute in parte certamente alle conseguenze della pandemia ed ora anche alle improvvise ed intense sollecitazioni cui la coscienza di ciascuno è sottoposta a causa della guerra in Ucraina.

Un nuovo inizio, ma nel solco del medesimo tracciato etico e morale segnato da Edgardo Monari e dai suoi amici fondatori di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere.

Il prossimo anno correrà anche il 40° anniversario del riconoscimento della nostra associazione che pur essendosi costituita formalmente il 5 agosto del 1982 fu ufficialmente riconosciuta come Organizzazione Non Governativa l’anno successivo.

Mi piacerebbe quindi che si riuscisse a cogliere la duplice occasione del cambio di stato e dell’anniversario, certamente per celebrare le molte cose compiute ma anche e soprattutto per riprendere a guardare avanti !

Tante cose abbiamo fatto sempre nel solco della solidarietà e della cooperazione, dedicando ogni singola risorsa ed ogni nostra energia a chi ci ha chiesto aiuto.

Questa richiesta non è cessata, ed io mi sento in dovere di spronare tutti voi amici di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere a riprendere l’impegno per proseguire nel medesimo spirito che ci ha animato fino ad oggi.

Vi chiedo e vi esorto a continuare a seguirci e quando possibile a darci una mano.

Ora la richiesta di aiuto più pressante viene dalla casa di accoglienza per i bambini albini e abbandonati e dal centro educativo collegato alla parrocchia di Mary Mother of God di Cheyo a Tabora, dove noi siamo presenti con il nostro progetto “Under the Mango Tree”:
ci chiedono aiuto per sostenere la realizzazione delle classi necessarie per completare gli spazi destinati alla scuola primaria e per proseguire l’attività didattica iniziata con l’inizio dell’anno scolastico in corso.

La scuola è stata realizzata dalla Diocesi Cattolica di Tabora con l’aiuto e la responsabilità della parrocchia di Cheyo, secondo le norme locali per assicurarne il pronto riconoscimento al fine di assicurare continuità didattica ai bambini che provengono dalla materna assieme ai bambini delle famiglie che vedono in questo istituto una opportunità di miglioramento per i propri figli. La scuola primaria è stata realizzata fino ad ora con risorse della Congregazione della Suore della Provvidenza di Piacenza (che ha voluto e coordinato l’intero progetto albini di Tabora sin dall’inizio nel 2011) e della associazione di volontariato fiorentina “Progetto Agata Smeralda” con il nostro contributo tecnico e di supporto al progetto “scuolabus”.

Siamo chiamati a dare il nostro contributo non solo economico ma anche di competenza e cooperazione per proseguirne la realizzazione fino al completamento del ciclo scolastico che necessita delle nuove aule per le ultime classi oltre che dell’aula polivalente come richiesto dalle normative locali e comunque necessario per assicurare quella istruzione ed educazione “di eccellenza” che è la cifra di questo istituto scolastico nato per dare una possibilità reale di reinserimento e piena realizzazione sia ai bambini albini che ai loro coetanei.

Non mi dilungo con altre parole, desidero ora fare a tutti voi amici i nostri più cari e sentiti auguri di Buon Natale, augurandovi che valga pace e serenità per le vostre famiglie e per i vostri cari e per un 2023 dove tutti noi si riesca a trovare la strada per guardare al futuro, nostro, dei nostri figli e di tutti coloro che continueremo ad aiutare.

Vi lascio in compagnia del breve video che raccoglie alcune delle immagini riprese durante i nostri viaggi, assemblate con il cuore da Nicoletta Ferrari e che ci ricorda la nostra storia in particolare proprio sul progetto albini a Tabora (per il quale Nicoletta è nostro riferimento) e che sarà uno dei progetti che SCSF seguirà da vicino nel prossimo anno.

BUON NATALE a tutti voi da me e da tutti i membri del consiglio direttivo di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere.

Stefano, Mario, Giuliano, Andrea ed Eugenio e tutti gli amici che ci aiutano.

Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere, la nostra storia per “andare oltre” verso la scuola per i bambini di Tabora.

SCSF Assemblea 2022

Cari amici di Solidarietà, come avevo anticipato qualche mese fa per proseguire il nostro cammino dobbiamo rimetterci al passo.

Sabato prossimo, 15 ottobre 2022 è convocata l’assemblea dei soci per il rinnovo delle cariche e quindi chiudere questo periodo di gestione straordinaria e riprendere la nostra attività in un mondo assai diverso da quello che lasciammo a ottobre 2020 quando fummo costretti a sospenderla quasi completamente.

Di seguito potete leggere una anticipazione della relazione che presenterò all’assemblea per rendere conto delle attività del c.d. durante il periodo trascorso e le possibilità per il futuro della nostra associazione.

Al termine della relazione, l’assemblea sarà chiamata ad eleggere il nuovo consiglio per il mandato 10/22 – 10/25.

Potranno partecipare all’assemblea tutti i soci effettivi, in regola con le quote associative. I soci che non potessero essere presenti potranno delegare un altro socio a rappresentarli. Ogni socio presente in assemblea potrà portare un massimo di due deleghe.

Conduzione straordinaria durante la pandemia

Tra febbraio e ottobre del 2020, con l’aggravarsi della pandemia, e l’obbligo di mantenere comportamenti di cautela e prevenzione sempre più stringenti, sentiti tutti i consiglieri e diversi soci attivi, si decise di sospendere tutte le attività sociali, comprese le riunioni del consiglio e l’assemblea che si sarebbe dovuta tenere a dicembre 2020 anche per eleggere il nuovo consiglio direttivo visto che si era già a fine mandato.

Per tanto da dicembre 2020 ad oggi, il consiglio direttivo ed il presidente, allora uscenti, hanno proseguito l’attività mantenendo contatti indiretti telefonici o telematici, e cercando di mantenere attiva l’associazione e di essere, per quanto possibile, presenti sui nostri progetti.

In questo modo e non senza fatica, siamo quindi riusciti a mantenere viva la nostra attività evitando che nonostante le numerose perdite di amici e sostenitori, ai quali va ora il nostro commosso ricordo, tutto si fermasse completamente.

Progetto idroelettrico integrato: H.i. project

Con la chiusura del cantiere 2018/2019 SCSF ha di fatto completato tutte le attività tecniche ed operative che potevano essere condotte direttamente, passando le consegne alla società Lung’ali Natural Resources ltd (società totalmente controllata dalla Diocesi stessa), creata già nel 2012 per volere del Vescovo, proprio per seguire il completamento e la gestione dell’impianto secondo le leggi della Tanzania e per interloquire più efficacemente con le amministrazioni locali.

Pertanto la gestione logistica, operativa ed economica del progetto è ora direttamente in mano alla Diocesi di Iringa, secondo lo spirito originario del progetto e come già indicato nella convenzione firmata a Bologna nell’ottobre del 2015 tra Diocesi di Iringa, Lung’ali, SCSF e Brulli (quale partner tecnologico del progetto).

SCSF resta al fianco della Diocesi per agevolare il passaggio e proseguire il cammino insieme, sui nuovi progetti che le risorse generate dell’impianto consentiranno di intraprendere secondo indicazioni e volontà della Diocesi. 

Dopo la sospensione dovuta principalmente a difficoltà economiche e burocratiche locali, anche in conseguenza della decisione della Diocesi di Iringa di perseguire un percorso di finanziamento locale; sembra che finalmente la Diocesi (sempre attraverso la sua società Lung’al N.R. ltd e per l’impegno del suo direttore, Padre Luciano Mpoma) abbia ottenuto la proroga degli accordi per le concessioni governative necessarie alla messa in esercizio dell’impianto (uso dell’acqua, del suolo e conferimento di energia). Concessioni propedeutiche al conferimento di crediti agevolati (parte dalla CRDB, Banca governativa per il sostegno allo sviluppo e parte dalla REA, agenzia governativa per l’accesso all’energia delle aree rurali) che metteranno la Diocesi di coprire il fabbisogno economico necessario per il completamento dell’impianto e per la sua messa in esercizio.

Contestualmente Lung’ali ha inoltre sottoscritto gli impegni per il completamento della centrale elettrica e per l’allacciamento e messa in esercizio dell’impianto che dovrebbe avvenire entro 18 mesi.

Ci è stato chiesto di condurre un periodo di “affiancamento” con i tecnici italiani che dovranno occuparsi del completamento della centrale elettrica e degli allacciamenti. 

SCSF si è già data disponibile (secondo le proprie disponibilità) a programmare la ripresa dell’attività in cantiere, appena la Padre Luciano Mpoma comunicherà la data e i tempi di ripresa dei lavori secondo modalità che saranno definite insieme al momento.

Al momento non è prevista alcuna “missione” dei nostri volontari per il progetto idroelettrico

Progetto “Under the Mango Tree” a Tabora

Durante periodo pandemico, a Tabora il progetto di accoglienza ed integrazione a favore dei bambini albini abbandonati della Diocesi di Tabora ha proseguito il proprio cammino. La rete di solidarietà, che ci vede coinvolti fin dall’inizio (quando Madre Carla Rebolini, allora Madre Generale della Congregazione delle Suore della Provvidenza per l’infanzia abbandonata, incontrò l’allora presidente di SCSF Gianfranco Manservisi entrambi ospiti di passaggio al “Kurasini” di Dar es Salaam) e che è stata poi ampliata con l’intervento dalla onlus fiorentina Agata Smeralda sempre sotto la guida del Vescovo di Tabora e in collaborazione con la Parrocchia di Mary Mother of God nel quartiere di Cheyo non si è fermata.

Nel 2021 SCSF ha aderito al progetto “scuolabus” donando alla scuola materna un minibus per agevolare l’accesso dei bambini alla scuola materna ed alla scuola elementare della parrocchia in serenità e sicurezza anche per le famiglie più lontane e disagiate.

Il progetto iniziato nel 2011 con la costruzione della casa di accoglienza per i bambini albini (ultimata nel 2014 ed in grado di accogliere un massimo di 48 bambini) è proseguito con la realizzazione del primo blocco di due aule per la scuola materna (ultimato nel 2018) è ora a pieno regime ed ospita 32 bambini tra albini ed abbandonati.

Nel 2021 sempre in collaborazione con le Suore di Tabora e con il sostegno economico di Agata Smeralda, la parrocchia ha completato il primo blocco di 4 aule per la scuola primaria, con l’impegno di accogliere i bambini che provengono dal progetto UtMT e di impiegare quali insegnanti le suore che nel frattempo avranno ottenuto le credenziali dal governo. Attualmente la scuola è dotata di una propria cucina e di una mensa utilizzata anche come sala polivalente ed accoglie circa una novantina di alunni tra I^ e II^ classe.

Ora occorre ampliare sia la scuola materna (primo fondamentale passaggio del percorso di integrazione sociale e culturale dei bambini ospiti della casa e principale fonte di sostentamento economico autonomo per il progetto) con la realizzazione di un secondo blocco di aule e servizi, per fare fronte alla aumentata richiesta da parte delle famiglie locali.

Diventa anche urgente realizzare il secondo blocco di 4 aule per dare compimento all’intero ciclo scolastico primario (7 aule più sala polivalente) per almeno una sezione, in modo da avere la convalida delle autorizzazioni dal governo.

Durante questi 10 anni il progetto si è evoluto e da progetto emergenziale per proteggere la vita dei bambini albini si è trasformato in un progetto educativo di qualità in grado di offrire a famiglie e bambini un’istruzione di livello adeguato. Inoltre è diventato motore dello sviluppo di questa zona della città di Tabora che ha conosciuto un notevole incremento proprio anche in virtù della qualità dell’accoglienza e dell’istruzione offerta ai bambini (non solo quelli albini o abbandonati) ed al sostegno dato alle famiglie più in generale per contrastare quelle sacche di ignoranza e superstizione che sono all’origine delle persecuzioni verso gli albini.

Padre Callyopes Bigona, parroco di Cheyo e Nicoletta Ferrari ci hanno accoratamente chiesto di riprendere il sostegno al progetto educativo e formativo a favore dei più piccoli e svantaggiati per favorire la loro integrazione assieme ai bambini delle famiglie di Tabora.

Potremo dare il nostro contributo partecipando al completamento della scuola materna e sostenendo concretamente i diversi piccoli progetti che si stanno impostando:

  • Biblioteca: con la raccolta e la spedizione di libri per bambini e ragazzi IN INGLESE
  • Educazione informatica: PC portatili dotati di S.O. e applicativi di base IN INGLESE e con LICENZA D’USO GRATUITA
  • Educazione artistica internazionale: materiale didattico e divulgativo
  • Educazione musicale: strumenti musicali
  • Cineteca: proiettore, schermo, audio e materiale cinematografico IN INGLESE

Sono anche in progetto la realizzazione di un campo sportivo per il gioco del calcio e del Basket.

Nuova legge sul terzo settore e iscrizione al RUNTS

Come già noto da tempo la nuova legge quadro sul terzo settore (volontariato, non profit ecc…) definisce un quadro del tutto differente da quello all’interno del quale si è incardinata SCSF con l’ultima variazione statutaria seguita alla scomparsa del nostro fondatore.

Il mantenimento dello status di O.N.G. non è più alla portata della nostra attuale organizzazione e delle risorse sia umane che economiche, per cui è necessario, al fine di mantenere comunque lo status di Onlus e ottenere l’iscrizione al Registro Unico Nazionale delle imprese del Terzo Settore – RUNTS (necessaria per conservare l’accesso ai contributi dell’8/1000 e i vantaggi fiscali concessi ai donatori) definire il nuovo possibile inquadramento di SCSF all’interno della nuova legge.

Attualmente la scadenza ultima per operare le necessarie variazioni statutarie e gli adempimenti del caso è stata spostata a Maggio 2023.

SCSF ha da tempo aderito all’associazione VOLABO, organismo senza scopo di lucro che ha lo scopo di sostenere le associazioni di volontariato proprio per affrontare questi adeguamenti.

Abbiamo avuto diversi incontri con i consulenti di VOLABO, tenuti sia dal presidente che dai diversi consiglieri ed abbiamo chiesto consulenza agli amici che seguono la nostra attività.

Dalla analisi dettagliata della nostra struttura associativa ed operativa il consiglio ha valutato che l’assetto futuro che più si attaglia a SCSF è quello di passare da O.N.G. verso la “Fondazione”

L’istituto della “fondazione” ci permetterebbe di mantenere pressoché invariato il carattere e lo spirito della nostra associazione mantenendo le caratteristiche peculiari invariate nel nuovo statuto, ma riducendo gli oneri ed i carichi burocratici che gli altri assetti alternativi previsti dalla nuova legge richiede e che non saremmo in grado di soddisfare correttamente.

Inoltre il passaggio a “fondazione” comporta automaticamente l’acquisizione della “personalità giuridica”, che costituirebbe un’importante tutela per i soci ed in particolare per i membri del c.d.

Il mantenimento dello status di Onlus ed la conseguente iscrizione al RUNTS potrà avvenire direttamente in sede di assemblea straordinaria al momento della approvazione delle variazioni statutarie.

Per tale operazione si rimanda ad una prossima assemblea dei soci da indire in tempo utile per la scadenza normativa.

Stefano Manservisi

Nel frattempo continuate a sostenerci !

Incontro con Padre Salvador Del Molino

Cari amici di Solidarietà,

Sabato scorso, 4 giugno 2022, abbiamo inaspettatamente e con grande piacere incontrato Padre Salvador del Molino, missionario della Consolata che ancora opera in Tanzania e che ha iniziato assieme a Edgardo Monari il cammino del nostro progetto idroelettrico a Maguta.

Padre Salvador con Gianfranco a Maguta presso il cantiere del progetto idroelettrico

Maguta (o “Maguta” come sostiene Salvador) è di fatto la località del nostro cantiere sul fiume Lukosi, a pochi chilometri dal villaggio di Madege, nella provincia di Kilolo, sulle Iringa Highlands, nella regione di Iringa, al centro della Tanzania.

E’ stato un incontro emozionante con un amico che non vedevamo da molto tempo, che ha sempre seguito il nostro lavoro anche quando lo ha dovuto fare da lontano, non ci ha mai fatto mancare il suo aiuto e la sua disponibilità ed esperienza anche nei momenti difficili incontrati durante i nostri soggiorni in Tanzania tra Dar es Salaam e le Iringa Highlands.

Ringrazio tutti gli amici che hanno partecipato all’incontro e in particolare gli amici di San Polo che hanno organizzato tutti.

Padre Salvador e Marco durante i lavori per la costruzione del fabbricato della centrale elettrica

Ora Salvador avendo ultimato l’impegno assegnato dalla congregazione in Tanzania, è rientrato a Roma presso la casa della Consolata, in attesa di conoscere la prossima destinazione, ma ci ha assicurato che tornerà presto in Tanzania nella speranza di poterci incontrare ancora tutti assieme per inaugurare l’accensione dall’impianto di Maguta.

Grazie Padre Salvador !

A presto

Stefano Manservisi

Il futuro di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere

Cari amici, siamo ormai abbondantemente fuori dalle restrizioni dovute al contrasto della pandemia e possiamo quindi pensare finalmente di riprendere anche la nostra attività associativa.

Tuttavia non possiamo ignorare ciò che questi due anni hanno significato per tutti noi e per ciascuno di noi, così come non possiamo ignorare che se sul piano più strettamente “sanitario”, stiamo finalmente uscendo dall’emergenza, sul piano più esteso e sfumato che coinvolge gli aspetti più emotivi ed intimi, la guerra (così vicina a noi non solo geograficamente) sta opprimendo i nostri animi e fiaccando la nostra capacità di esprimere ciò che siamo: solidarietà, cooperazione, oltre le frontiere.

Nel momento in cui speravamo di poter riprendere con rinnovato impegno ed entusiasmo ad immaginare un futuro migliore, un futuro di sviluppo sociale cui i nostri progetti sono sempre stati orientati, la prospettiva si è repentinamente richiusa, spostando inevitabilmente (ma anche giustamente in una certa misura) la nostra attenzione e la nostra sensibilità su altri problemi e su altre contingenze, relegando sullo sfondo di queste preoccupazioni ciò per cui tutti noi ci siamo impegnati fini a ieri.

Questi due anni difficili non solo hanno decimato la nostra associazione privandola di molti amici e sostenitori, ma hanno totalmente cambiato i riferimenti che orientavano la nostra attività nel solco di quel cammino a piccoli passi indicato da Edgardo Monari assieme agli amici che fondarono Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere.

Ora però sento la necessità di fare una riflessione sul nostro percorso e su quel cammino, sulla direzione da prendere e anche sulla meta.

Dobbiamo contarci e decidere se e come proseguire.

A tutto ciò (e sarebbe già abbastanza) si aggiunge anche il cambio dell’ambito legislativo italiano per il “terzo settore” ovvero quello all’interno del quale si colloca SCSF.

Assieme agli amici consiglieri, stiamo lavorando (e uso il verbo “lavorare” proprio per cercare di comunicare l’impegno richiesto questo passaggio) per capire quali sono le prospettive realisticamente praticabili per inserire la nostra associazione nel nuovo quadro normativo, tutt’altro che chiaro e definito.

Non è facile orientarsi all’interno di normative complesse in parte nuove e quindi dagli sviluppi e dalle conseguenze ancora non del tutto chiare, ed in parte talmente datate da essere quasi impraticabili al giorno d’oggi.

Tuttavia l’obiettivo che ci siamo posti è quello di individuare e proporre alla prossima assemblea generale sei soci, le alternative percorribili che vi comunicheremo nelle prossime settimane assieme alla data dell’assemblea stessa, la quale sarà contemporaneamente ordinaria e straordinaria e dovrà prendere importanti decisioni sul futuro di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere.

Assieme a questo impegnativo passaggio è rimasto comunque immutato l’impegno verso i nostri due progetti principali: il progetto idroelettrico integrato “Hi project Madege” ormai saldamente in mano alla Diocesi di Iringa per la definizione degli aspetti amministrativi e normativi per l’inserimento del progetto all’interno delle nuove regole che si è dato il Governo della Tanzania in materia di energia assieme alla possibilità di finanziare sul posto l’ultimo sforzo economico necessario per l’avviamento dell’impianto; ed il progetto Under the Mango Tree per l’accoglienza, l’educazione ed il re-inserimento sociale dei bambini albini a Tabora che ora deve provvedere alla realizzazione delle strutture per le ultime classi del ciclo di istruzione primaria per poter ricevere le abilitazioni definitive dal Ministero dell’Istruzione del Governo della Tanzania.

Dei dettagli relativi agli ultimi sviluppi di questi progetti che pur rallentati dalle difficoltà di comunicazione, spostamento e sostentamento ci sono stati, sarete aggiornati con una prossima comunicazione ad essi dedicata.

Ora mi permetto di fare a voi, amici, una accorata richiesta:

fateci sentire il vostro sostegno e la vostra presenza, perché più che le risorse, sono proprio questi gli stimoli più efficaci in questi momenti difficili, per ritrovare energie, entusiasmo, idee nuove per immaginare un futuro per la nostra associazione e per coloro che ad essa, a noi, continuano a rivolgere con speranza le loro richieste di aiuto.

Facendo tesoro delle parole di un amico: “continuate ad aiutarci ad aiutare …”

A presto

Stefano Manservisi

A tutti gli Amici di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere: Auguri di Buon Natale !

Bologna, 6 dicembre 2021

Cari amici e soci di Solidarietà, un altro anno è passato e nonostante le speranze di poter recuperare la piena operatività della nostra associazione, abbiamo dovuto arrenderci all’evidenza di una emergenza sanitaria che pur mitigata dalla disponibilità dei vaccini, permane tuttavia a condizionare la nostra attività.

Con i consiglieri avevamo programmato la convocazione dell’assemblea generale all’inizio di questo dicembre ma le norme di contrasto della pandemia e le difficoltà legate ad una eventuale gestione “a distanza” dell’assemblea ci hanno costretto a rimandare ancora una volta.

Ci incontreremo tutti insieme appena sarà possibile farlo, in serenità e sicurezza, di persona.

Abbiamo quindi optato per la condivisione dei temi che avremmo voluto affrontare insieme a voi, scrivendo questa lettera ed utilizzando i nostri soliti canali di comunicazione.

(la lettera che state leggendo è stata inviata a soci ed amici anche via posta elettronica e posta ordinaria, per tanto priva delle immagini che seguono e che testimoniano le attività che si sono succedute in Tanzania nel corso del 2021 e anche in questi ultimi mesi. Tutte le immagini pubblicate di seguito ci sono state mandate dai nostri amici che a diverso titolo continuano ad operare sui progetti che sosteniamo a Iringa ed a Tabora. A tutti questi amici giunga il nostro ringraziamento per l’impegno continuo nonostante le difficoltà)

Qui di seguito vorremmo quindi riassumere le attività che nonostante le difficoltà dovute alla pandemia, ci hanno visti impegnati sui nostri progetti più importanti.

Progetto idroelettrico integrato Hi project Madege, sul fiume Lukosi

La valle del fiume Lukosi, sulle montagne dell’altopiano di Iringa, nei pressi del villaggio di Madege (Tanzania), vista dall’alto del salto finale della condotta forzata che alimenterà le turbine della centrale idroelettrica. Acqua per lo sviluppo di questa zona abitata da numerose famiglie sparse in villaggi che popolano queste montagne africane.

Nonostante il rallentamento dovuto alle difficoltà burocratiche locali che la società della Diocesi di Iringa ha dovuto affrontare per arrivare ad ottenere i finanziamenti necessari per il completamento del progetto secondo il piano da tempo approvato ma che richiede importanti passaggi legati alle autorizzazioni locali ed al rinnovo dei contratti con la rete elettrica nazionale (ricordo che il progetto da tempo ormai non è più isolato ma sarà integrato nella rete nazionale permettendo in questo modo di trovare in ciò le risorse necessarie al futuro mantenimento autonomo dell’impianto stesso); l’8 dicembre 2020 Padre Luciano Mpoma (delegato della Diocesi di Iringa e direttore della società che la diocesi ha specificamente destinato alla gestione del progetto), ha firmato l’accordo preliminare con il Governo della Tanzania, ottenendo finalmente le certificazioni necessarie per poter accedere ai crediti bancari agevolati ed al sostegno della Agenzia delle Nazioni Unite per la Cooperazione allo Sviluppo e recuperare così le coperture finanziarie necessarie al completamento di questa ultima fase.

Sostenuti da questa nuova spinta locale, Don Luciano Mpoma (direttore di Lung’ali Natural Resources ltd – la società suggerita da noi e allestita dalla Diocesi di Iringa per seguire operativamente il progetto comune) sta faticosamente organizzando il lavoro per riavviare il cantiere di Maguta dopo due anni di fermo.

La strada di servizio alla condotta forzata, mantenuta praticabile grazia al continuo lavoro dei nostri amici di Madege sotto la guida di Padre Luciano Mpoma (Diocesi di Iringa) e dei tecnici locali (di Lung’Ali, la società voluta dall’Arcivescovo di Iringa – Mons. Tarcisius Ngalalekumtwa – proprio per occuparsi del nostro progetto)

Abbiamo sempre sostenuto, nel solco tracciato dal professor Edgardo Monari, che avremmo potuto definire positivamente compiuto il nostro impegno nel momento in cui non saremmo stati più indispensabili al suo sostentamento.

La “nostra” casa a Maguta, sulle montagne, lungo la valla ero Lukosi, vicino al villaggio di Madege (che da il nome al progetto). Intitolata al Professor Edgardo Monari e al suo amico Gianfranco Manservisi, è stato il rifugio accogliente per tutti i nostri volontari che si sono avvicendati in cantiere, speriamo di poterla riaprire presto per completare il lavoro assieme agli amici tanzaniani.

E’ di queste ultime settimane la comunicazione dell’avvenuta stipula dei contratti per l’ottenimento dei crediti necessari e la conseguente definizione del contratto di fornitura ed installazione della parte elettromeccanica mancante per il completamento della centrale e per arrivare all’allacciamento alla rete ed alla distribuzione dell’energia ai villaggi.

Gli operai al lavoro nel cantiere di Maguta (nei pressi del villaggio di Madege, lungo la valle del Lukosi) per mantenere in efficienza le nostre attrezzature, portate sul posto dall’Italia e in anni di viaggi di Solidarietà e ormai bisognose di continui interventi di manutenzione.

Anche se non possiamo ancora farlo in presenza sul posto, come abbiamo sempre caparbiamente cercato di fare, abbiamo continuato a sostenere e spronare la Diocesi di Iringa e per essa la loro società Lung’ali (che nella lingua locale ha l’evocativo significato di “lanterna”), sorta per volere comune nel 2013 proprio per questo scopo; e ora finalmente una luce si intravede all’orizzonte.

Ora finalmente la Diocesi di Iringa (e per essa Lung’ali sotto la guida di Don Luciano Mpoma) potrà operare con maggiore autonomia, per il completamento del progetto.

A breve saranno conclusi gli accordi, gestiti direttamente da Lung’ali, per gli ordini delle attrezzature necessarie al completamento della centrale elettrica e per passare finalmente ad allacciare l’impianto alla rete di distribuzione.

Vi terremo costantemente aggiornati su questi ultimi importanti sviluppi che dovrebbero finalmente condurre al completamento del progetto idroelettrico integrato.

Don Luciano Mpoma (al centro con gli occhiali) don gli operai del cantiere di Maguta. Fino al 2020 abbiamo sostenuto i costi del mantenimento di questi operai, ora l’onere è tutto sulle spalle della Diocesi di Iringa che chiede il nostro aiuto: aiutateci ad aiutarli !!!

Progetto Under the Mango Tree a Tabora

Il ringraziamento dei bambini albini ospiti della Suore della Provvidenza nella casa di Tabora cui anche noi abbiano contribuito a realizzare. Ora il progetto deve proseguire per essere completato con altre strutture per l’accoglienza, l’istruzione e l’integrazione dei bambini albini con gli altri loro coetanei. (un grazie speciale a Nicoletta Ferrari e a tutte le sorelle della congregazione delle Suore della Provvidenza che ci hanno accolto in questo progetto)

Il progetto si sta ampliando con il sostegno della rete di associazioni (tra le quali la nostra) e della Diocesi cattolica di Tabora, con la realizzazione della scuola materna aperta a tutte le famiglie della città e collegata al centro di accoglienza dei bambini albini nella parrocchia di Mary Mother of God di Cheyo.

Le prime fasi della realizzazione della scuola elementare della Parrocchia di Mary Mother of God subito fuori dal perimetro della casa e della scuola materna (sullo sfondo dietro al muro) gestite dalle Suore della Provvidenza e realizzate con il contributo tecnico e logistico di SCSF e dei nostri volontari e volontarie.

Come sapete SCSF ha contribuito fin dall’inizio con il sostegno tecnico, logistico ed economico alla realizzazione della casa, della scuola materna e da ultimo con l’acquisto del minivan per il servizio di scuolabus, fondamentale per assicurare l’accesso a scuola in sicurezza per i più piccoli.

L’arrivo del mini-bus donato da Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere al Centro di Accoglienza per i bambini albini di Tabora (Tanzania) nell’ambito del progetto “Under the Mango Tree” che si occupa del recupero e re-inserimento dei bambini albini abbandonati e vittime di violenze.

Il nuovo servizio (sostenuto anche dal contributo delle famiglie che ne usufruiscono) è stato molto apprezzato, al punto che la parrocchia lo ha dovuto ampliare affiancando al nostro un secondo bus più grande.

Il nuovo scuolabus che affiancherà quello donato da SCSF lo scorso anno

Assieme a Nicoletta Ferrari (coordinatrice del progetto) ed alla Congregazione delle Suore della Provvidenza per l’infanzia di Piacenza (che conducono la casa e la scuola materna) stiamo organizzando il nostro contributo per il proseguimento del progetto Under the Mango Tree che attualmente costituisce per SCSF la più reale e concreta possibilità e fida per proseguire la nostra attività in Tanzania. Abbiamo in programma di avviare attività di raccolta fondi e campagne di crowdfunding che in attesa di poter tornare sul campo, ci consentano di proseguire il nostro impegno a Tabora.

Le nuove aule della scuola elementare della parrocchia di Mary Mother of God, nel quartiere di Cheyo a Tabora (Tanzania) dove sorge il centro di accoglienza per i bambini albini abbandonati. La scuola elementare è in corso di realizzazione con il contributo economico della Congregazione delle suore della Provvidenza per l’infanzia di Piacenza e della Diocesi di Tabora in collaborazione con la parrocchia locale.

Infine, il rendiconto delle attività di SCSF riferito al biennio 20/21 sarà pubblicato sul nostro sito web non appena verrà approvato dal CD.

Molte sono ancora le cose che vorremmo condividere con voi le immagini che più di tante parole, possono rendervi conto di come i nostri progetti stiano proseguendo, nonostante le difficoltà, a piccoli passi.

Siete invitati ad accedere al nostro blog su www.scsf.it dove troverete gli aggiornamenti e le immagini più recenti.

In ricordo degli amici che ci hanno lasciato

Vorrei poi ricordare assieme a voi gli amici che in questi ultimi mesi ci hanno lasciato per tornare alla casa del Padre: Aristide Govoni che assieme al prof. Monari rese possibile la realizzazione della centrale di Usokami; Paolo Pallotti amico fraterno di Edgardo e di mio babbo, consigliere, guida e memoria preziosa per noi ed in particolare per me, sempre attivo solerte nell’aiutarci in mille modi; Don Giulio Matteuzzi amico di una vita per Gianfranco e molti di noi, è sempre stato vicino alla nostra associazione con spirito di amicizia; “aiutateci ad aiutare” era il suo motto per mettere in contatto sensibilità e animi differenti; Don Tarcisio Nardelli, missionario e parroco di Usokami, consigliere e da sempre guida spirituale per tutti noi prima in Tanzania e poi in Italia assieme a Don Giovanni Cattani; Mario Canali che fu il braccio destro di Monari soprattutto negli ultimi viaggi quando era già malato e debole e che si fece carico di consegnare nelle mani di Gianfranco l’attività del progetto idroelettrico in Tanzania. Purtroppo questo periodo ci ha privato di molti amici, ma sono convinto che la schiera di coloro che ci sostengono non sia per questo più esigua e l’esempio di questi nostri amici è la nostra guida e la nostra “lanterna” nel cammino a piccoli passi di Solidarietà.

Nella speranza di potervi rivedere tutti di persona al più presto mi è preziosa l’occasione per fare a tutti voi i nostri più sinceri e sentiti auguri di Buon Natale e Buone feste, sperando che nonostante tutto quello che abbiamo passato negli ultimi mesi e che ancora ci sta affliggendo, possiate trascorrere un Natale di pace e serenità assieme alle persone che vi sono più care e che vogliate continuare a sostenerci e a condividere lo spirito di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere anche nel prossimo anno.

Buon Natale e buon anno nuovo !

Stefano Manservisi
e tutti i consiglieri di SCSF

Quello che stiamo attraversando è un periodo molto difficile e complesso, soprattutto per le associazioni come la nostra che operano all’estero, con risorse proprie e contributi volontari e siamo consapevoli delle difficoltà di ciascuno anche perché ne sperimentiamo direttamente il peso.

Siamo tuttavia fermamente convinti che dalle situazione difficili come quella che ci sta affliggendo (e con noi tutto il mondo) si possa uscire solo tutti assieme guardando oltre con solidarietà, cooperazione e senza frontiere:

Continuate a sostenere i nostri progetti:

  • conto corrente postale: n° 17657404 
  • conto corrente bancario: IBAN: IT40T0329601601000066331084
  • 5×1000 a favore di:  Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere c.f.03249840376

Potete indicare il progetto che volete sostenere:

  • Hi project Madege (progetto idroelettrico integrato “pane, acqua, salute, istruzione, lavoro”, nella Diocesi di Iringa, Tanzania)
  • Under the Mango Tree (per il sostegno a i bambini albini di Tabora,Tanzania)

Se volete restare in contatto con noi non dimenticate di lasciarci il vostro nome e un contatto, oppure seguiteci su http://www.scsf.it

Ciao Paolo

Un altro amico di Solidarietà ci lascia per unirsi agli altri che lo hanno preceduto.

Ciao Paolo ! Grazie dell’aiuto, del sostegno, del lavoro, della comprensione, della pazienza.

Grazie di cuore !

Conserverò caro il ricordo delle belle giornate trascorse assieme in serenità per molte delle quali spesso eri tu promotore assieme a Lina e a mia mamma, gite, visite o semplicemente occasioni per stare assieme alle famiglie, senza mai annoiarsi e mai banalmente.

Conserverò caro il tuo esempio di disponibilità, rettitudine ed amicizia nelle mille occasioni nelle quali ti sei speso e mai risparmiato per aiutare i tuoi amici di Solidarietà, Edgardo, Gianfranco e anche io mi ci metto nella scia dell’amicizia con i miei genitori; sempre attento a seguire le necessità e le vicende della nostra associazione che hai sempre seguito legato ad essa dallo stesso legame di amicizia e riconoscenza che ti legava a Edgardo e Gianfranco.

Grazie di tutto, mancherà il tuo contributo sempre attento e rivolto avanti, sono certo che continuerai a seguirci per il cammino che ci resta da fare.

Un abbraccio caro ed affettuoso a Lina che soffre ora il distacco e a Silvia e Andrea. La perdita di Paolo sarà difficile e pesante ma alleviata dal tesoro che i genitori ci lasciano comunque quando devono andare: amore, insegnamenti, esempi e ricordi che vi sosterranno e accompagneranno sempre.

Stefano e tutti gli amici di Solidarietà.

Insieme si può

Cari amici di Solidarietà, in questo periodo difficile denso di interrogativi ed incognite, una cosa è certa ed evidente:

solo se ciascuno offre il suo contributo, secondo possibilità e disponibilità, tutti insieme ne usciremo al meglio.

Certo non indenni, purtroppo questo flagello si è già lasciato dietro una scia di vittime e di sofferenze e continuerà a farlo per un tempo non prevedibile, alla fine però ne usciremo ed allora dovremo fare tesoro di questa difficile e dolorosa esperienza.

Il professor Monari concludeva le sue “lettere agli amici di Solidarietà” con queste parole:

INSIEME SI PUO’ – PAMOJA IWEZEKANA – TOGETHER WE CAN !

Ora più che mai le sue parole sono di guida, conforto e sprone.

Ho pensato che in questa situazione Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere non potesse restare in silenzio.

Assieme ai consiglieri ed agli amici più vicini, pur continuando a seguire i nostri progetti in Tanzania a che se limitati dalle restrizioni attuali, abbiamo creduto opportuno dare un segno tangibile della nostra Solidarietà verso coloro che più si stanno impegnando, sacrificando la propria salute e purtroppo anche la vita, per alleviare le sofferenze di molti e combattere questa epidemia.

Abbiamo deciso di farlo in memoria del nostro fondatore, il compianto professor Edgardo Monari, amico e medico di molti di noi in Italia ed in Africa.

Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere ha contribuito con un primo contributo di 5.000 €uro al progetto “PIU’ FORTI INSIEME” della Fondazione Policlinico Sant’Orsola di Bologna che sostiene proprio il Policlinico, dove anche Edgardo Monari fu medico e docente.

In questo momento la nostra associazione non ha risorse, organizzazione e competenze per poter agire direttamente come certamente avrebbe fatto Monari, possiamo però invitare tutti i nostri soci ed amici a sostenere chi si sta impegnando in prima fila.

Vi esortiamo a sostenere assieme a noi il progetto “PIU’ FORTI INSIEME

Potete trovare tutte le informazioni necessarie seguendo questo collegamento: https://www.fondazionesantorsola.it/progetti/piu-forti-insieme/

Ciascuno di noi quindi si preoccupi della propria salute e di quella dei propri cari, rispettando le indicazioni dei medici e delle autorità sanitarie e pubbliche, aiutando coloro che sono in difficoltà secondo le proprie possibilità e sensibilità, secondo coscienza e prudenza.

Un pensiero ed una preghiera vadano in ricordo di tutti coloro che non ce l’hanno fatta, per chi sta soffrendo in questo momento e per coloro che purtroppo soccomberanno ancora.

Mi preme anche ricordare ed abbracciare idealmente nostri amici in Tanzania e per dirla con le parole di Padre Peter Wissa (segretario particolare di S.E.R. Mons. Tarcisius Ngalalekumtwa, Vescovo della Diocesi di Iringa):

“Speriamo che questa pioggia passi presto”

Siamo in contatto con i nostri amici in Tanzania, ci informiamo e sosteniamo a vicenda, cercheremo di non far loro mancare la nostra vicinanza.

Certamente ancora una volta, insieme ce la faremo.

Si monta il cuore dell’Hi project Madege

Si monta il cuore dell’Hi project Madege

In questo ultimo scorcio di anno Marco, Simone assieme agli operai stanno facendo veramente un lavoro stupendo ed impagabile. Di seguito il massaggio direttamente dalle parole di Marco (che ormai, giustamente a mio parere, si firma scherzosamente, S.Marco):

“Comincia a piovere, oggi giornata dedicata a P. Luciano che è salito da noi per verificare la situazione. Abbiamo parlato dei prossimi impegni e modalità per affrontarli. Abbiamo insistito sulla puntualità quando si riprenderà il lavoro con altri tecnici della Brulli che non disporranno di molto tempo. Noi nei prossimi giorni continuiamo il lavoro accanto alla turbina, non cosa da poco e crediamo di fare un buon lavoro. Domani il programma è di infilare il gruppo turbina e volano nel cassone tegoli. Ti manderò aggiornamento fotografico di questa bella macchina che sto imparando a conoscere.
A domani.
S. Marco”

Ed eccole le ultime immagini che Marco ed Elia ci hanno mandato proprio ieri (12 dicembre 2018) dal cantiere a valle delle cascate del Lukosi, con i commenti di Marco: 

Continuo ad essere ammirato dal lavoro che Marco, assistito dall’Ing. Simone Miranda ed aiutati dagli operai africani stanno facendo, al tutti loro ed anche ad Anna che continua infaticabile a mantenere operativa ed accogliente Casa Monari per i nostri volontari e tecnici italiani, vada il nostro più caloroso e fraterno ringraziamento. Da parte mia anche un poco di “invidia” per non poter essere assieme a loro in questo momento.

Grazie ragazzi, continuiamo a fare “piccoli passi” assieme !!!
BUON LAVORO !!!

Ancora dalla Tanzania

Ecco le ultime foto che ci ha mandato Marco tramite Elia, il nostro autista e meccanico, da Maguta; dove come vedete i lavori per il montaggio della turbina  proseguono con l’obbiettivo di completare la collocazione provvisoria entro la chiusura del cantiere.

Tra un paio di settimane infatti i nostri volontari e l’ingegnere della Brulli rientreranno in Italia e il cantiere verrà chiuso per la pausa natalizia. Sarà riaperto nel primo trimestre dell’anno prossimo appena arriveranno sul posto i materiali per completare l’installazione della centrale.

Le prime attività del cantiere 2019 saranno proprio quelle dedicate all’assemblaggio definitivo della turbina ed al getto di completamento che la fisserà nel blocco ti tenuta.

Successivamente saranno montati e collegati l’alternatore, i quadri ed i trasformatori, che saranno installati parallelamente alla posa delle prime due linee elettriche necessarie anche per il collaudo dell’impianto.

Mi preme sempre ricordare che tutto questo è stato realizzato negli anni con il contributo volontario di tanti amici, tecnici ed operai italiani che si sono dati disponibili gratuitamente per seguire sul posto la realizzazione delle varie fasi del progetto assieme naturalmente al lavoro, retribuito dalla Diocesi di Iringa con fondi di SCSF, delle centinaia di operai africani che si sono alternati in cantiere in questi anni e che quindi ne hanno potuto ricavarne sostentamento e prospettiva di un futuro migliore per sé e per le loro famiglie.