IN VIAGGIO … 2

19 aprile
piove, quasi tutti i giorni due o tre scrosci al giorno, e le notizie sulle strade per le montagne sono sconfortanti e dobbiamo rinunciare all’idea di andare al cantiere dell’HiProject a Madege e anche all’ipotesi di visitare la diga e l’impianto idroelettrico di Mtera a circa 120 km a Est-Nord-Est di Iringa, anche se la strada è stata rifatta recentemente, a causa delle abbondanti piogge di questi giorni ci viene sconsigliato di fare questo giro in una sola giornata.
Decidiamo quindi di dedicarci a Iringa e dintorni che durante le nostre fugaci tappe verso il Lukosi non siamo mai riusciti a vedere con sufficiente calma.
In particolare il sito archeologico di Isimila e il piccolo museo del paleolitico dove sono stati trovati i primi resti di civiltà e le affascinanti conformazioni geologiche modellate nei secoli dai corsi d’acqua che scavano proprio durante le grandi piogge valgono una breve escursione.

20 aprile, Pasqua
per una mattina ci svegliamo con un poco più di calma e alle 10:30 andiamo in cattedrale per assistere alla messa solenne celebrata dal Vescovo di Iringa, Mons. Tarcisius Mgalakuntwa. Più di tre ore di canti, cori e colori in una atmosfera di partecipazione e di festa davvero coinvolgente e che come ci è accaduto altre volte, ti fa dimenticare del tempo che scorre.
Dopo la messa restiamo a pranzo ospiti del vescovo con il quale abbiamo la possibilità di introdurre i temi dell’incontro di domani.

21 aprile
Giornata dedicata agli incontri con la Diocesi per organizzare la ripresa del cantiere del progetto idroelettrico prevista per la metà di giugno prossimo.
Nell’incontro della mattinata abbiamo affrontato assieme al vescovo ed ai suoi più stretti collaboratori, i temi che ci erano stati affidati dal consiglio direttivo della nostra associazione prima di partire; in particolare i temi della sicurezza e del progressivo passaggio di competenze e responsabilità dalla nostra organizzazione alla diocesi quale ente che rappresenta i beneficiari finali del progetto: le persone che vivono sulle montagne servite dall’impianto. Occorre anche mettere a fuoco i dettagli del successivo periodo di affiancamento durante l’avviamento dell’impianto dopo il suo completamento e fino al definitivo e completo passaggio alla diocesi.
Abbiamo esposto il quadro economico ed il cronoprogramma aggiornati relativi al progetto idroelettrico che attualmente è previsto venga avviato entro la fine del 2016.
Dopo pranzo abbiamo invece affrontato con P. Luciano e P. Wissa i temi relativi alla sicurezza del cantiere, degli operai e dei volontari; gli adempimenti nei confronti delle autorità locali; gli aspetti amministrativi e logistici relativi agli approvvigionamenti dei materiali.

Alla fine di questa intensa ma cruciale giornata possiamo dire di essere soddisfatti dei colloqui avuti e delle decisioni prese.

La disponibilità, l’accoglienza e la condivisione delle nostre preoccupazioni, dimostrate dal Vescovo ci fanno ben sperare per il proseguimento del nostro progetto e per il superamento delle difficoltà e degli imprevisti che hanno reso lo scorso anno così difficile.

Domani ci rimetteremo in strada dopo un ultimo incontro con P. Luciano che rivedremo poi a Dar per completare le questioni amministrative.

Stefano (continua …)

in viaggio

Dopo le intense giornate, dense di incontri e visite trascorse ad Iringa, eccoci di nuovo sulla strada per Dar Es Salaam.

Ecco un breve resoconto delle nostre giornate a Iringa.

15 aprile
Dopo la giornata trascorsa a Dar per incontrare Manuela e l’ing. Asghedom di ritorno da Tabora dove hanno seguito le fasi conclusive della costruzione della casa di accoglienza per i bambini albini in vista della prossima inaugurazione, partiamo alla volta di Iringa via Morogoro dove ci fermeremo per interrompere il viaggio (circa 500 km di strada asfaltata ma sovraffollata di camion e corriere) ed evitare di viaggiare di notte (alle 19 è già praticamente buio)

Arriviamo a Iringa il 16 aprile nel pomeriggio e ci dirigiamo direttamente alla Bishop House dove troviamo ad accoglierci Padre Wissa e il Vescovo in persona. Dopo un caloroso benvenuto ed un ottimo caffè il vescovo ci lascia dopo averci confermato che ci incontreremo per parlare del nostro progetto lunedì e che siamo ovviamente invitati in cattedrale per la messa di Pasqua.
Subito dopo P. Wissa ci accompagna alla foresteria del RUCO (Ruaha University Campus) dove saremo ospitati per i prossimi giorni.

17 e 18 aprile
giornate di incontri preliminari con P. Luciano (anche lui qui ad Iringa per Pasqua) e con P. Wissa per discutere gli aspetti tecnici delle novità che siamo stati costretti ad introdurre dopo il brutto episodio che l’anno scorso ci ha costretti a chiudere anticipatamente il cantiere e a rientrare in Italia.
Abbiamo anche avuto il tempo di fare un passaggio a Tosamaganga per portare un nostro piccolo aiuto (assieme a quello che alcuni amici ci hanno affidato) a Sister Helen che dirige l’orfanotrofio che attualmente ospita 75 bambini fino a 7 anni compresi due neonati prematuri che hanno perso la mamma al momento del parto.
Siamo anche passati a trovare Sister Violet che dopo un periodo di studi in Kenia è adesso impegnata come infermiera all’ospedale di Tosamaganga dopo essere stata per circa tre anni responsabile del dispensario di Madege sulle “nostre” montagne.

Stefano (segue…)

Buona Pasqua!

Qui le giornate scorrono intense di impegni, incontri, voci, suoni e colori ! Oggi e domani, prima dei nostri progetti viene la celebrazione della Pasqua.
Un abbraccio ed un augurio da Iringa a tutti voi amici che ci seguite !!!

Gianfranco, Stefano, Mario, Manuela, Sofia, Benedetta, Anna, Elia

P.S. Oggi non si riesce a trasmettere immagini, spero di poterlo fare domani.
Scm

Il volontariato è un Lusso (?)

E’ l’affermazione che è uscita questa mattina durante una chiacchiera “leggera” con alcuni amici. Detta certamente a cuor leggero e in buona fede … ma forse purtroppo indicativa di un modo di pensare diffuso in tempi difficili come quelli che siamo attraversando.

Io ripensando a quelle parole ho fatto qualche riflessione che ho riportato nel mio blog personale e che sottopongo (se ne avete voglia) alla vostra riflessione … sono temi che ci riguardano e che mi piacerebbe riproporre anche in qualche occasione comune di scambio.

Ecco di seguito il link: Il volontariato è un lusso ? NO !!!

scm
(Stefano Manservisi)

Acqua: così abbondante, così difficile !

Siamo di nuovo in partenza!

Prima del solito in realtà, ma dobbiamo preparare la strada per riprendere le nostre attività dopo l’interruzione forzata a causa dei noti eventi accaduti lo scorso novembre e tante sono le cose da fare e da preparare.

Partiamo prima del previsto, dicevo, e in Tanzania piove ! L’acqua in Africa (in Tanzania) c’è ! e anche tanta.

A Tabora, prima di passare alla coltivazione del tabacco, si facevano (e si fanno ancora) DUE raccolti di riso ! e senza nessuna rete di canali come da noi, tutta acqua che piove dal cielo.
A Iringa, e in particolare sulle nostre montagne, sta piovendo molto, i fiumi e i laghi sono pieni e le strade di montagna, già difficili da percorrere normalmente, sono adesso impraticabili.

Eppure l’accesso all’acqua è ancora una cosa inusuale, difficoltosa, saltuaria, faticosa … non esistono acquedotti, e dove esistono sono ampiamente insufficienti, servono una quota limitata di popolazione (e solo nei centri maggiori, non esiste una rete distributiva diffusa) e la qualità dell’acqua distribuita è decisamente lontana dell’essere potabile.
Non ci sono infrastrutture né per la raccolta, né per la distribuzione, ciascuno si arrangia come può raccogliendola nei modi più disparati e spesso non igienicamente idonei. La distribuzione è affidata ad una miriade di “ciclisti” che con biciclette e tricicli stracarichi ai limiti dell’inverosimile, vanno a riempire le taniche di plastica gialle e poi le consegnano porta a porta (per le forniture più grosse di solo le autocisterne ma le cose non migliorano, per questo, di molto); tutto ciò nelle città e nei villaggi più grandi, mentre se abiti sui monti o in mezzo alle campagne devi partire alla mattina per tornare alla sera, portando sulla testa e a braccia (di solito le donne) le taniche riempite al fiume o al pozzo più vicino (che spesso poi così vicino non è).

L’acqua è vita, e per noi è una cosa naturale e normale, ma in troppe parti del mondo non è così e soprattutto nei posti dove l’acqua c’è e in abbondanza, non è possibile, non è giusto che le persone non vi possano accedere (o lo debbano fare con estrema difficoltà e fatica) perché mancano gli strumenti.

L’acqua è una risorsa, l’acqua è energia.

L’accesso all’acqua e l’accesso all’energia sono i nodi principali per i quali lo sviluppo sociale ed economico deve passare.

Ed è per questo che il nostro progetto idroelettrico integrato “HiProject Madege” (Hydroelectric integrated Project Madege) è importante, fondamentale, per il miglioramento delle condizioni di vita delle persone e delle famiglie che vivono sulle montagne di Iringa.
L’accesso all’energia è il primo passo per dare l’accesso all’acqua, con l’energia (prodotta in modo ambientalmente sostenibile sfruttando l’acqua del fiume Lukosi) sarà possibile portare l’acqua alle persone in modo da migliorarne le condizioni igieniche e di vita, liberare risorse per la vita quotidiana delle persone e delle famiglie (il tempo che le donne trascorrono per percorrere chilometri a piedi per andare a procurare l’acqua per se e per la famiglia, è tempo sottratto alla famiglia ed ai figli, tempo che potrà essere utilizzato per occuparsi della della vita della famiglia e della propria vita).

Acqua e Pioggia in Tanzania

Temporale lungo la strada da Shinyanga a Mwanza (Tanzania)

Acqua in Tanzania

Specchi di acqua piovana dopo un intenso acquazzone lungo la strada per Mwanza (Tanzania)

HiProject Madege

La diga sul fiume Lukosi nei pressi del Villaggio di Madege sulle montagne delle Iringa Highlands (Tanzania) – SCSFong

La nuova casa per i bambini albini di Tabora

Il progetto “Under the Mango Tree” per la realizzazione della casa di accoglienza per i bambini albini abbandonati di Tabora procede e la costruzione della casa è già alle fasi conclusive !

A Pasqua saranno a Tabora, assieme alla Madre Superiore Generale della Congregazione delle Suore della Provvidenza per l’infanzia Abbandonata di Piacenza (che ha la responsabilità della conduzione del progetto Under the Mango Tree) Suor Carla Rebolini e ad Antonia Bellesia, che sta seguendo ormai da sei mesi la vita della casa di Tabora, anche un gruppo di tecnici, volontarie (Manuela, Benedetta ed Anna), di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere o.n.g. per verificare quanto realizzato con l’aiuto prezioso e professionale dell’Ing. Asghedom Woldeghiorghis Villa che ha seguito i lavori sul posto, e impostare assieme alla Madre Generale ed alle suore, l’avviamento della casa voluta dall’Arcidiocesi di Tabora e dal suo attuale pastore: Mons. Paul R. Ruzoka.

Le nostre volontarie, due architetti (Manuela Negroni e Benedetta Muscari) dello studio Gruppozero:aa che hanno partecipato alla progettazione della casa resteranno a Tabora per tutto il mese di aprile e si occuperanno anche di raccogliere i dati necessari per proseguire il progetto “UtMT” per la realizzazione della Scuola Materna. Saranno accompagnate da Anna Saccone che documenterà il progetto e la vita di Tabora nell’ambito del nostro progetto “documentario” che ha per obiettivo la documentazione delle nostre attività al fine di comunicarle efficacemente al maggior numero di persone possibile per raccogliere nuove risorse (sia umane che economiche) per il sostegno dei nostri progetti.

Se tutto andrà come previsto i bambini si trasferiranno nella nuova casa subito dopo la visita della Madre Generale con la benedizione dell’Arcivescovo di Iringa, mentre l’inaugurazione ufficiale si terrà a Luglio prossimo.

Di seguito alcune immagini recenti che ci sono state mandate da Antonia:

UtMT project Tabora

Hall di ingresso alla casa di accoglienza per i bambini albini abbandonati a Tabora … tra poco sarà popolata e allegra !

UtMT project Tabora

una pausa durante i lavori di completamento della casa di accoglienza per i bambini albini abbandonati a Tabora

UtMT project Tabora

i colori della terra per completare la casa di accoglienza per i bambini albini a Tabora

UtMT project Tabora

La casa di accoglienza per i bambini albini abbandonati di Tabora