1° 011 diario di viaggio del 1° aprile

1 aprile
Giornata interlocutoria dopo gli impegni di ieri ed in vista della partenza di domani per Morogoro.In mattinata visita all’ospedale di Tosamaganga sia per incontrare la direttrice Sister Sabina cheSister Violet che l’anno scorso a novembre si trovava in un dispensario vicino a Madege. Incontricordiali fra foto ricordo e desiderio di rivederci per continuare la collaborazione. Nel pomeriggioincontro con mister Leonard della ditta Johnson per discutere di materiali e attrezzature ( escavatriciecc.) necessari per i lavori di Maguta. La serata è stata rallegrata dalla cena a casa di Bruna e Lucioche ci hanno voluto salutare prima della partenza. I loro racconti ci hanno di nuovo presentato unarealtà sperimentata giorno per giorno sulla loro pelle ben diversa da quella che si percepisce stando
ai bordi della quotidianità. Numerosi ancora appaiono ai nostri occhi di occidentali i pregiudizi checondizionano la vita dei tanzaniani e degli abitanti di Iringa in particolare dato che Bruna e Luciohanno il polso di questa realtà. Per rallegrare gli animi è circolata la voce che Ghedaffi era atterratoa Dar: ovvia la bufala.

Carlo Lesi da Iringa

 

Incontro con la direttrice del St. John of the Cross Hospital di Tosa Maganga, Dr Suor Sabina Mangi

1° 011 diario di viaggio del 31 marzo

31 marzo
Giornata densa di incontri e colloqui. Mattinata dedicata al tanto atteso incontro con il Vescovo diIringa Tarcisio. Presenti il Presidente ONG SCSF Gianfranco Manservisi, Mario Canali e CarloLesi. Dopo ampia disamina da parte del Presidente dello stato di avanzamento dei lavori della diga,le problematiche connesse ed uno sguardo al futuro inerente la sua gestione futura esposti con lapassione che gli conosciamo, gli interventi tecnici di Mario e le sottolineature di Carlo, il Vescovoha risposto punto per punto alle nostre considerazioni. Ci siamo trovati pienamente d’accordo.Anzi ha rilanciato con una interessante proposta che verrà discussa in direttivo. Incontro fruttuoso.Pranzo con il Vescovo e Padre Peter nel refettorio della diocesi. Subito dopo il pranzo Padre Petercon amici di Iringa compiva…il miracolo di riattivare il mio PC: ecco perché scrivo in tempo reale.Su invito del Vescovo nel pomeriggio ci siamo recati a visitare prima il complesso scolastico gestitodalla diocesi ( scuole primarie e secondarie) intitolato a Caliero compresa la nuova biblioteca acui manca l’arredo per essere completata a breve. Poi visita molto accurata presso il complessointitolato a S.Maria Goretti in cui vivono circa 350 ragazze dai 6 ai 18-19 che frequentano laCaliero. Il complesso si articola su numerose camerate ( nel vederle con gli oggetti sparsi sui lettimi sembrava di essere tornato piccolo nella colonia marina), un refettorio che non contiene tuttele ragazze ( molte mangiano all’aperto), i servizi igienici, la cucina, il pollaio, la direzione cheospita la suora che funge da matron. ecc. Ovvio che il Vescovo si preoccupi come… ampliareil refettorio. La solita calorosa accoglienza africana a base di una sostanziosa merenda con carnevaccina, pannocchie di granturco ( ve le consiglio; sono gustose. Ve lo dice chi non le avevamai mangiate prima d’ora), banane, birra ecc. All’imbrunire ritorno in diocesi. La giornata perònon è finita qui. Era programmato un incontro con Bruna e Lucio per la cena. Sono concittadinipetroniani che hanno deciso quattro anni fa di lasciare la nostra città e trasferirsi ad Iringa dovegestiscono una onlus che accoglie in casa loro ( vivono con loro) tre ragazze con handicap psichicotolte dalla strada oltre ad una piccola palestra diurna da loro costruita in cui cercano di rieducarebambini con gravi handicap psichici. Attività misconosciuta ma altamente meritoria. Dai lororacconti di vita vissuta è emersa un’Africa viva e contraddittoria diversa da quella ufficiale dellamattinata. Come al solito ogni medaglia ha il suo rovescio.

Carlo Lesi da Iringa

scolaresca (foto di Carlo Lesi)