Cari amici di Solidarietà,
può sembrare che non succeda nulla, invece le cose da fare sono molte e molte anche quelle già fatte in questa prima parte del 2024.
Iniziamo con le “cattive” notizie:
la burocrazia per la transizione di SCSF da ONG a Fondazione, è più impegnativa del previsto e pertanto le due assemblee saranno spostate dopo l’estate: entro fine settembre per l’ordinaria preparatoria e due mesi dopo per la straordinaria che definirà finalmente la transizione di SCSF a “fondazione”.
Ed ora gli altri aggiornamenti certamente più interessanti perché riguardano le cose che siamo facendo:
TABORA
La scuola primaria collegata al nostro progetto “Under the Mango Tree”, anche grazie anche al nostro sostegno economico, è praticamente completata e ci sembra davvero venuta bene, ora occorre pensare all’arredo.
Sempre a Tabora ma all’interno del compound delle Suore della Provvidenza, la realizzazione della seconda sezione del nido (del quale abbiamo fornito il progetto) procede speditamente ed è ormai fuori dalle fondazioni e gli operai stanno erigendo, proprio in questi giorni, i muri delle aule.
Il prossimo passo sarà quindi l’inaugurazione della scuola primaria il 18 e 19 luglio prossimi. Abbiamo chiesto all’Ing. John Asghedom, socio di SCSF residente a Dar Es Salaam, di rappresentare SCSF assieme a Nicoletta Ferrari che coordina il progetto e sarà a Tabora nell’occasione per le Suore della Provvidenza.
Qui di seguito alcune foto scattate da Fr. Callyopes Bigona, Parroco di St. Mary Mother of God, che è la parrocchia dove sorge il nostro progetto di accoglienza ed istruzione per i bambini albini ed abbandonati.
L’ultimo blocco di aule e servizi della scuola primaria realizzato con il nostro contributo: € 3.000 nel 2023 e € 9.000 nel 2024





Quelle che seguono sono invece alcune immagini del cantiere per la costruzione della seconda sezione della scuola materna e nido si infanzia, all’interno del compound delle Suore della Provvidenza per l’infanzia abbandonata, dove sorge anche la casa famiglia per i bambini albini e abbandonati intitolata a Mons. Francesco Torta (fondatore della Congregazione di Piacenza) realizzata con il nostro supporto tecnico.







SCSF : progetto Under the Mango Tree (UtMT), a Tabora dal 2011
- Nel 2014, a tempo di record , abbiamo inaugurato la casa famiglia di accoglienza per i bambini albini e abbandonati che ora accoglie 40 bambini che altrimenti non avrebbero alcuna possibilità essere accuditi e di crescere nell’affetto di una famiglia.
- Nel 2018, sempre all’interno del progetto UtMT abbiamo inaugurato la prima sezione (due aule più servizi e padiglione coperto per i bambini albini) della scuola materna.
- Ora stiamo dando sostegno tecnico (con il progetto realizzato da Gruppozero:aa) per la realizzazione della seconda sezione della scuola materna e nido d’infanzia. Queste strutture permettono alle Suore di reinserire in classi miste i bambini albini che poi una volta usciti dal percorso pre-scolare, proseguiranno nella scuola primaria che sarà condotta (sotto l’egida della Diocesi Cattolica di Tabora) dalla Parrocchia di St. Mary Mother of God in convenzione con le Suore della Provvidenza i cui bambini avranno diritto di accesso e dove le Suore (che nel frattempo si sono formate e si sono abilitate come insegnanti in Tanzania all’interno del progetto) potranno continuare ad insegnare garantendo ai bambini ospiti della casa-famiglia un percorso “protetto” fino al passaggio alla scuola secondaria.
E’ importante sapere che il progetto nel suo insieme è un raro e virtuoso esempio di solidarietà e cooperazione, senza frontiere. Infatti per offrire solidarietà ai bambini albini (ultimi tra i piccoli) qui cooperano in armonia diverse associazioni ed enti provenienti dall’Italia e dalla Tanzania.
La Congregazione della Suore della Provvidenza per l’infanzia abbandonata di Mons. Francesco Torta di Piacenza, che nel 2011 ha aperto a Tabora la nuova missione; seguendo il Carisma che le contraddistingue (e che fu motivo della loro scelta, quando l’allora Vescovo di Tabora, Mons. Paul R. Ruzoka, le chiamò a questo difficile compito), partendo da un campo arido ed una umile casetta messi a disposizione dalla Diocesi, in poco tempo e proprio grazie al provvidenziale incontro avvenuto a Dar Es Salaam tra Madre Carla Rebolini e Gianfranco Manservisi (all’epoca rispettivamente Madre Generale della Congregazione di Piacenza e Presidente di SCSF) riuscirono a costruire la Casa Famiglia che ora accoglie più di 40 bambini in età pre-scolare, dando loro in calore di una famiglia e una istruzione affettuosa e di eccellenza all’interno di una scuola materna pensata, progettata e costruita secondo criteri di eccellenza.
Poco dopo si unisce al progetto anche l’associazione Progetto Agata Smeralda di Firenze con l’intento di dare sostegno ai bambini ospiti della casa-famiglia, con progetti di adozione a distanza; e tuttora continua a farsi carico del sostentamento per il vitto e l’alloggio dei bambini.
La Diocesi Cattolica di Tabora, cui si deve la volontà di questo progetto, senza dubbio uno dei più completi per l’accoglienze, assistenza, istruzione e reinserimento dei bambini albini in Tanzania e certamente motore di un cambiamento importante dell’atteggiamento sociale verso l’albinismo in Tanzania, oltre che di sviluppo sociale e culturale per le famiglie che hanno via via deciso di aderirvi mandando i loro figli a scuola assieme ai bambini albini.
La associazione spontanea delle famiglie della Parrocchia di St. Mary Mother of God, dove sorge il progetto Uder the Mango Tree, nata per prendersi carico di piccoli segni di affetto verso i bambini albini e abbandonati (come per esempio organizzare le feste per i compleanni e portare piccoli doni, segni di un affetto che non possono avere più dalle loro famiglie), espressione di una solidarietà spontanea e gratuita nel più evangelico spirito cristiano.
Sono questi, tutti piccoli miracoli che fanno proprio di questo progetto e del sostegno che potremo continuare a dare, il futuro della nostra associazione.
Iringa
Hydroelectric Integrated Project Madege (HI Project):
Il nostro progetto più ambizioso ed importante e anche qui, dopo anni di difficoltà, finalmente si riprende l’attività e si procede lungo il sentiero indicato da Edgardo Monari, pur seguendo percorsi imprevedibili ed imprevisti.
Dopo l’incontro avuto a Vicenza con gli attuali partner tecnologici del progetto della società ZECO Hydropower (che hanno prodotto la turbina acquistata ed installata proprio da SCSF già diversi anni or sono), assieme P. Luciano Mpoma (direttore operativo della Lung’ali Natural Resources Ltd, società di scopo di proprietà della Diocesi Cattolica di Iringa, nata proprio per occuparsi della gestione di questo progetto), lo scorso 14 maggio 2024, riprenderanno le attività in cantiere dal prossimo mese di Luglio in modo da consentire a P. Luciano di poter testimoniare nei fatti, la riapertura del cantiere quando arriveranno gli annunciati sopralluoghi degli enti finanziatori che dopo il passaggio delle consegne, copriranno il fabbisogno economico per il completamento e la messa in esercizio di questo importante progetto che porterà notevoli risorse proprie alla Diocesi per i progetti di sviluppo che ne seguiranno, nel solco di quel progetto originario “Pane, Acqua, Salute, Istruzione e Lavoro” immaginato dalla caparbia lungimiranza del Prof. Edgardo Monari.
Per noi sarà probabilmente opportuna una presenza sul posto a Novembre per definire le attività del 2025 per il completamento della centrale …
Qui di seguito alcune foto che ci ha mandato P.Luciano, al suo rientro che testimoniano la posa della linea elettrica che dalla centrale, alimenterà Casa Monari (la casa che accoglie i volontari di SCSF) e il cantiere a monte, per i quali finalmente non saranno più necessari i costosi generatori diesel.







Siamo ancora in mezzo al guado ma adesso sappiamo dove mettere i piedi …
Continuate a sostenerci !!!
Transizione di SCSF da O.N.G. a fondazione, nel momento in cui in Italia la legge quadro sul “terzo settore” sta finalmente prendendo l’abbrivio, dopo anni di indeterminazione e confusione, anche Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere deve affrontare la sfida della trasformazione per meglio adattarsi al mutato ambiente normativo ma soprattutto, dopo la pandemia, per adattarsi al nuovo clima culturale e sociale segnato dagli epocali cambiamenti socio economici che sono diventati sempre più evidenti in ogni parte del mondo. Dobbiamo prendere atto di questi cambiamenti, che riguardano anche la nostra capacità operativa, ed adattare la nostra forma associativa in modo da poter conservare la nostra identità nel rispetto delle regole. Il processo di trasformazione si sta rivelando più impegnativo del previsto ma confidiamo di poterlo concludere nell’arco del prossimo anno quando celebreremo anche il 40° anniversario del riconoscimento dello status di Organizzazione Non Governativa. manterremo la nostra autonomia, cercando di limitare gli oneri cui dovremmo sottostare per mantenere lo status attuale. Di fatto manterremo la nostra struttura e la medesima operatività ma lasciandoci alle spalle notevoli oneri amministrativi che altrimenti assorbirebbero molte risorse sia umane che economiche e che invece vorremmo più utilmente destinare ai nostri progetti.
Affiancamento al completamento del progetto idroelettrico integrato ora Hi project Madege per la realizzazione di un impianto idroelettrico sul fiume Lukosi nei pressi del villaggio di Madege (in località Maguta) nel territorio della Diocesi di Iringa in Tanzania. Il nostro impegno diretto in questo progetto si è concluso nel 2018 con il completamento delle opere edili ed impiantistiche che ci eravamo impegnati a realizzare. Nei due anni successivi abbiamo ceduto il testimone a Lung’Ali Natural Resources Ltd (la società di scopo nata proprio allo scopo di consentire una più efficace gestione del progetto in fase di ultimazione e successivamente in gestione e totalmente di proprietà e controllata della Diocesi di Iringa). Ora, dopo la pausa forzata dovuta alla pandemia ed alle difficoltà burocratiche che la Diocesi ha dovuto affrontare in Tanzania per riuscire ad assicurarsi la copertura economica necessaria, Lung’ali (Diocesi di Iringa) potrà procedere alla stipula dei contratti per la fornitura e l’installazione delle apparecchiature occorrenti per il completamento della centrale in modo da poter collegare l’impianto idroelettrico alla rete di distribuzione cominciare così a produrre energia che consentiranno alla comunità dei villaggi vicini di beneficiare delle risorse che seguiranno, non tanto in termini economici, quanto in termini di progetti di sviluppo locale.
Continua il nostro impegno per il progetto “Under the Mango Tree” per l’accoglienza e l’istruzione dei bambini albini, partito ormai più di dieci anni fa e che da allora ha fatto grandi passi, diventando centro e motore di sviluppo urbano per la zona di Cheyo, alla periferia di Tabora (Tanzania), capoluogo di regione più di 300.000 abitanti che proprio attorno al nucleo di questo progetto si sono insediati negli ultimi anni. Il progetto UtMT si è evoluto dal progetto iniziale volto principalmente ad affrontare una situazione critica che vedeva la vita stessa di questi bambini “piccoli tra gli ultimi” in costante pericolo a causa di superstizioni, ignoranza ed avidità, verso un più ampio ed articolato progetto di cura, istruzione ed integrazione tra diversità volto a dare ai bambini, tutti, una istruzione di eccellenza ed una opportunità di imparare ad accogliere le differenze di ciascuno come un valore aggiunto in grado di permettere loro di migliorare le condizioni di vita delle proprie famiglie. Dopo l’avvicendamento alla guida della Diocesi di Tabora con l’insediamento del nuovo Vescovo è previsto il proseguimento della realizzazione della scuola materna all’interno del nostro progetto UtMT e della scuola primaria in collaborazione con la Diocesi (tramite la parrocchia di Cheyo nel cui compound sorgono fisicamente gli edifici della scuola), con la Congregazione della Suore della Provvidenza (che hanno la responsabilità della conduzione del progetto sul posto) e con l’associazione Agata Smeralda di Firenze che si è presa carico del sostegno ai bambini con progetti di adozione a distanza.




















