Incontro con Padre Arnold Malambwa

Martedì 30 settembre scorso abbiamo incontrato P. Arnold Malambwa di passaggio a Bologna durante il suo pellegrinaggio verso Roma per il Giubileo dei missionari.

Padre Arnold Malambwa (a destra) assieme al Vescovo di Tabora, Card. Protase Rugambwa nella cattedrale di Tabora in occasione del 25° di sacerdozio

All’inizio del nostro progetto Under the Mango Tree, per la realizzazione della casa-famiglia per l’accoglienza dei bambini albini abbandonati della Diocesi di Tabora, P. Arnold si prodigò in ogni modo per aiutare le Suore della Provvidenza e SCSF durante le prime fasi del progetto e soprattutto durante la realizzazione della casa dal 2011 al 2016.

Il suo aiuto è stato preziosissimo come “collegamento” tra noi e la Diocesi quando a Cheyo (il quartiere di Tabora dove sorge il progetto) non c’era quasi nulla.

Da qualche anno la Diocesi di Tabora ha affidato a P. Arnold la cura della Parrocchia di St. Joseph the worker nel villaggio di Nkinga a più di cento chilometri da Tabora in una zona molto isolata e povera.

Nella sua nuova parrocchia P. Arnold vorrebbe realizzare un centro di aggregazione per giovani e adulti, ed ha chiesto anche a noi una mano per la realizzazione di una sala polivalente.

In una località dove non c’è alcuna struttura che consenta a giovani, bambini e anche adulti di potersi ritrovare per attività sociali, culturali e ricreative si tratta di una iniziativa fondamentale per dare supporto ed aiuto alle persone che vivono nel villaggio di Nkinga che conta comunque alcune migliaia di persone.

La sala polivalente parrocchiale in costruzione: un esempio di solidarietà e cooperazione senza frontiere

Quello che si prospetta è un progetto nel pieno spirito di solidarietà e cooperazione, senza frontiere: i parrocchiani hanno realizzato i muri, l’associazione fiorentina “Agata Smeralda” (che già collabora al progetto di Tabora da molti anni) ha finanziato la realizzazione del coperto appena ultimato, noi vorremmo contribuire con i prossimi passi.

Padre Arnold a nome di tutti i suoi parrocchiani, chiede a noi un sostegno per il completamento della sala.

Mancano:
– gli intonaci interni ed esterni;
– le porte e le finestre;
– i pavimenti interni;
– l’impianto elettrico;
– le sistemazioni esterne.

Vorremmo quindi ricambiare l’aiuto ricevuto a suo tempo dando a Padre Arnold un supporto concreto al suo progetto.

Quello della scorsa settimana è stato un bellissimo momento conviviale durante il quale oltre ad ascoltare dalla viva voce di Padre Arnold il racconto del suo progetto abbiamo avuto l’importante occasione di rinsaldare la nostra amicizia e di trovare nuovi stimoli per ridare slancio alla attività di SCSF.

l’incontro del 30 settembre scorso all’Antonino di Bologna, una occasione per ritrovare la voglia di fare del bene e di camminare a piccoli passi ma tutti insieme lungo il percorso difficile della pace e della convivenza
Alcuni amici di Solidarietà presenti all’incontro con al centro Padre Arnold Malambwa

Siamo stati piacevolmente ospitati all’Antoniano di Bologna cui va il nostro ringraziamento assieme a quello per l’ottimo aperitivo preparato dall’amico Emmanuel Sanga.

I nostro cuoco Emmanuel che ci ha deliziato con la sua cucina

Un sentito ringraziamento anche a Carlotta, Laetitia, Manuela e Silvia per l’organizzazione e naturalmente a tutti gli amici che hanno partecipato all’incontro.

Nelle prossime occasioni, assieme agli amici del consiglio direttivo di SCSF e con gli amici che vorranno accordarci aiuto e sostegno, valuteremo come alimentare il progetto “Nkinga” e in quali modi e occasioni per raccogliere risorse destinate al completamento della nuova sala polivalente.

Continuate a sostenere i nostri progetti con Solidarietà e Cooperazione, senza frontiere di alcun genere e “aiutateci ad aiutare” come amava tanto dire (non solo a parole ma con fatti concreti) il nostro caro amico Don Julio Matteuzzi.

SCM

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Se notate errori o imprecisioni siete invitati a segnalarle, faremo il possibile per correggerle. Grazie

Oggi si ricorda San Francesco d’Assisi e Santa Caterina da Siena, patroni d’Italia e San Petronio, patrono di Bologna. Auguri a tutti gli Italiani e a tutti i Bolognesi e una preghiera ani nostri santi patroni perché sostengano tutte le persone di buona volontà che si adoperano concretamente per la pace in terra.

Nuova cucina per la scuola materna di Tabora

Cari amici di Scsf, la nuova cucina per l’Asilo Nido e la Scuola Materna del progetto Under the Mango Tree comincia ad essere una realtà!

I lavori sono in avanzamento. Infatti, come potete vedere dalle fotografie (che hanno mandato le Suore di Tabora tramite Nicoletta), i muri del fabbricato che ospiterà la cucina sono già stati costruiti. In particolare, si può già notare la divisione in tre spazi distinti che consentirà una gestione più igienica dei pasti pur mantenendo le modalità di preparazione locali.

Una clean area: dedicata alla preparazione, alla cottura dei pasti e al lavaggio dei vari ingredienti; qui sarà allestita la cucina dotata di cappa ventilante e due rubinetti (uno accanto al fianco dei fuoco e l’altro di fronte). Sono già visibili le aperture dove verranno montate le porte per far uscire i pasti pronti e far entrare i prodotti freschi e per la dispense.

Una dirt area, separata da quella di preparazione, per il lavaggio di stoviglie sporche. Da qui entreranno le stoviglie da lavare e uscirà la spazzatura.

Infine l’area dedicata alla dispensa.

Speriamo di darvi presto altre notizie e vi chiediamo di continuare a seguire e a sostenere questo e gli altri progetti di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere.

Foto di Nicoletta Ferrari, coordinatrice del progetto Under the Mango Tree di Tabora 

L.M.

Primi aggiornamenti del 2025

Cari amici di SCSF nell’augurarvi un buon proseguimento di questo ancora giovane anno 2025, ho già diversi aggiornamenti che con grande piacere vorremmo condividere con voi, nella speranza che vogliate accordarci il vostro sostegno (anche economico !!!) per la realizzazione.

HI Project Madege – Progetto Idroelettrico Integrato

Diverse ed importanti le novità da Iringa e da Maguta:

Avvicendamento in Diocesi.

Padre Luciano Mpoma ci ha informati dell’avvicendamento alla guida della Arcidiocesi di Iringa a seguito della rinuncia espressa dall’attuale Arcivescovo, S.E. Mons. Tarcisius Ngalalekumtwa e recentemente accolta dal Santo Padre. La Santa Sede ha già comunicato il successore nella persona del Rev. Romanus Elamu Mihali, del clero di Mafinga, già Parroco di Ujewa e fino ad ora Vicario Episcopale nella neonata Diocesi di Mafinga guidata dal nostro amico S.E. Mons. Vincent Cosmas Mwagala, prima Parroco di Usokami.
Subito dopo la cerimonia di insediamento il nuovo Arcivescovo assieme al nostro amico P. Luciano Mpoma saranno in Italia e probabilmente anche a Bologna dove speriamo di poterli incontrare e di poter conoscere di persona il nuovo titolare della cattedra diocesana di Iringa che sarà il nostro riferimento per quanto in futuro potremo ancora realizzare assieme ai nostri amici africani.

Primi arrivi del materiale in centrale

Sempre Padre Luciano Mpoma ci informa che le prime consegne delle attrezzature necessarie al completamento della centrale elettrica sono arrivate in cantiere, dove si sta già predisponendo per il completamento dell’impianto. Contemporaneamente P.Luciano è impegnato presso gli uffici del ministero a Dodoma per completare le pratiche relative alla proroga della convenzione per la fornitura di energia elettrica.

Verifica dei materiali in centrale

A seguito di queste consegne siamo in attesa del cronoprogramma da parte degli amici di ZECO Hydropower che avranno l’onere del completamento e della messa in esercizio dell’impianto.

Purtroppo il cambio di amministrazione negli USA ed il successivo azzeramento dell’agenzia governativa americana per la cooperazione allo sviluppo (USaid.gov), le cui risorse coprivano parte dei contributi che la Diocesi di Iringa aveva faticosamente ottenuto con l’importante apporto economico (1/3 dell’importo complessivo necessario) della omologa agenzia della Nazioni Unite per la cooperazione allo sviluppo (UNcdf), solleva ora nuovi dubbi e timori sulla possibilità di dare completa copertura economica al completamento del progetto idroelettrico integrato.

Ora confidiamo che l’agenzia delle Nazioni Unite mantenga almeno gli impegni già concordati ed onori le convenzioni già stipulate.

Under the Mango Tree – Tabora

Come già annunciato prima della pausa natalizia anche a Tabora ci sono stati sviluppi nel progetto UtMT che ci vedono attivi nel supporto tecnico ed economico.

Manutenzioni straordinarie alla Casa Famiglia

Il colonnato ed il loggiato della Casa Famiglia realizzata ormai più di dieci anni fa, necessitano ora di manutenzioni straordinarie e migliorie per le quali ci stiamo attivando sul piano tecnico per realizzare un intervento “sostenibile” per il quale saremo impegnati anche sul piano economico.

Di seguito potete vedere le condizioni in cui versa attualmente il colonnato ligneo dopo dieci anni.
Assieme agli amici ed ai tecnici che ne seguirono la progettazione e la realizzazione, stiamo valutando soluzioni tecniche alternative anche in considerazione della qualità dei materiali da costruzione reperibili sul posto e dell’aumento considerevole dei costi del legname da costruzione.

Abbiamo quindi urgentemente bisogno anche del vostro sostegno economico per intervenire in tempi brevi, anche in considerazione del fatto che questi sono gli spazi più frequentati dai bambini ospiti della casa.

Frangisole

Le Suore della Provvidenza che gestiscono la casa, ci hanno anche chiesto la possibilità di prevedere l’inserimento di “schermi solari” al fine di proteggere la loggia della casa dall’eccessivo soleggiamento durante il giorno, per rendere questo spazio, molto apprezzato dai bambini, più consono alle necessità dei bambini albini.

Una cucina per la scuola materna

Dopo la realizzazione della seconda sezione della scuola materna (che ospita anche la prima aula dedicata al nido), le autorità locali hanno richiesto (per mantenere attiva la scuola) la realizzazione di una cucina esterna dedicata esclusivamente alla preparazione dei pasti per la scuola (attualmente tutti i pasti sono preparati nella cucina della casa).

Assieme agli amici ed ai tecnici che ha curato il progetto sin dall’inizio, abbiamo approntato più velocemente possibile un progetto di massima che è già stato approvato, con l’obiettivo di mantenere anche questa nuova realizzazione nel solco della filosofia che ha guidato l’intero progetto: migliorare le tecnologie costruttive locali mantenendole nell’ambito di quanto gestibile sul posto, in considerazione delle ridotte capacità e conoscenze in ambito costruttivo e architettonico, riducendo al massimo il rischio di creare nuove “dipendenze” tecniche e culturali.

Di seguito un estratto degli elaborati del progetto approvato e già in via di realizzazione.

Attualmente Nicoletta Ferrari (volontaria coordinatrice del progetto) assieme ad alcuni volontari sono a Tabora per seguire le importanti fasi preliminari per costruzione del nuovo fabbricato.

Anche in questo caso ci siamo impegnati a dare un sostegno economico almeno proporzionato a quanto necessario per integrare economicamente la differenza con il progetto originario proposto dalla ditta che ha realizzato l’ultimo edificio della scuola materna quello presentato da SCSF ed avvallato dalla Congregazione della Suore della Provvidenza di Piacenza allo scopo di realizzare un fabbricato conforme ai criteri di igiene e sicurezza conforme a quanto noi stessi pretenderemmo per i nostri figli.

Confidiamo nel sostegno e nel contributo di tutti gli amici di SCSF.

Si ringrazia Nicoletta Ferrari per le fotografie messe a disposizione.

Verso la Fondazione

Infine un breve aggiornamento per informarvi che assieme ai nostri consulenti legali stiamo predisponendo i documenti che dovranno essere approvati assieme al bilancio dell’esercizio 2024 nella prossima assemblea ordinaria per essere poi recepiti in sede straordinaria dal Notaio che certificherà il passaggio di SCSF a fondazione SCSF.

Avrete quanto prima notizia delle date della prossima assemblea ordinaria dei soci di SCSF.

Assemblea ordinaria di SCSF 2024

Assemblea ordinaria di SCSF 2024

Verso la Fondazione

Si è tenuta ieri, sabato 30/11/2024 la prima delle tre assemblee che porteranno la nostra associazione verso la definitiva trasformazione in “fondazione Solidarietà e Cooperazione Senza frontiere” (f.SCSF).

Manterremo la nostra identità, filosofia e denominazione, nell’ambito dei nuovi criteri espressi dalla attuale normativa italiana per il “Terzo Settore

Un sincero ringraziamento agli amici che hanno partecipato di persona o per delega ed in particolare agli amici che hanno aiutato nella organizzazione.

Quello di ieri è stato il primo di una serie di tre incontri che culminerà nella assemblea straordinaria entro la seconda metà del 2025 e che costituirà il definitivo passaggio alla f.SCSF

Nell’incontro di ieri si è definito ed approvato il percorso “verso la fondazione” ed in particolare i seguenti punti:

  • SCSF si trasformerà in f.SCSF ;
  • Il nuovo statuto dovrà essere “sovrapponibile” a quello della associazione attuale salvaguardarne lo spirito e la filosofia di “organismo volto ad opere di promozione umana” senza scopo di lucro;
  • Verrà mantenuta la attuale denominazione : “Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere” eventualmente (non necessariamente) preceduta dalla definizione di “fondazione”, ed affiancata alla formalizzazione dell’acronimo “f.SCSF” per brevità e comodità di comunicazione;
  • Verrà mantenuto il logo attuale eventualmente integrato dalla definizione “fondazione”;
  • I soci di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere” che saranno presenti di persona o per delega alla assembla straordinaria di costituzione della nuova f.SCSF costituiranno direttamente l’assemblea dei “Soci Fondatori” della f.SCSF;
  • Lo statuto definitivo della f.SCSF dovrà essere approvato, assieme a tutti gli altri documenti che richiederanno l’approvazione della assemblea uscente, durante la seconda assemblea generale ordinaria dei soci di SCSF da tenersi entro il primo semestre del 2025 e durante la quale saranno date dettagliate informazioni sulle implicazioni di tale passaggio;
  • Sono stati approvati all’unanimità i rendiconti-bilanci delle gestioni 2022 e 2023, mentre il rendiconto-bilancio della gestione 2024 sarà approvato durante la seconda assemblea generale ordinaria dei soci di SCSF da tenersi entro il primo semestre del 2025;
  • Sì sono approvati gli interventi di sostegno ai progetti Hi project Madege (progetto idroelettrico integrato) e UtMT project (progetto di sostegno ed integrazione per i bambini albini e abbandonati a Tabora) e le relative prosecuzioni nelle gestioni prossime future.;
  • Sì sono approvate le nuove modalità di comunicazione per l’informazione di amici e soci attraverso il bollettino telematico (blog) pubblicato al link: scsf.it e attraverso i social media attualmente in uso da SCSF: Facebook e Instagram, definendo altresì l’utilizzo per le convocazioni di incontri assemblee e riunioni del C.D. della messaggistica Whatsapp.

Nei prossimi giorni saranno pubblicati nella sezione “S.C.S.F.” Il verbale e i rendiconti-bilanci delle gestioni 2022 e 2023 approvati in assemblea.

Di seguito potete trovare la sintesi della presentazione esposta durante l’incontro di ieri

Il verbale dell’assemblea, la presentazione completa e i rendiconti delle gestioni 2022 e 2023 approvati sono disponibili in coda alla nostra pagina “S.C.S.F.”

Ciao Benito

Duole, molto, dovervi informare che l’amico Benito Totti ci ha lasciato ieri mattina.

Alla moglie e alla famiglia va il nostro più affettuoso abbraccio, nel ricordo di Benito che tanto ha fatto per l’associazione con vero spirito di Solidarietà e Cooperazione, partecipando ad innumerevoli viaggi di lavoro in Tanzania, dando un inestimabile contributo alla realizzazione dei progetti idroelettrici sul Mafufumwe e sul Lukosi.

La sua disponibilità non è mai venuta meno anche quando già sofferente ha sempre voluto rimanere vicino alle nostre attività.

Ora è certamente tra i giusti e potrà incontrare gli amici che lo hanno preceduto e con i quali ha condiviso l’entusiasmo per i nostri progetti.

Grazie Benito !

La messa sarà celebrata domani, mercoledì 4 settembre 2024, alle ore 15, presso la chiesa Collegiata di San Giovanni Battista in Piazza del Popolo a San Giovanni in Persiceto.

Storia del Progetto Idroelettrico a Maguta: Impatto e Sfide Attuali

Di seguito le ultime immagini dei lavori in corso a Maguta:

COME È NATO IL PROGETTO IDROELETTRICO INTEGRATO
(HI PROJECT MADEGE)

Alla fine degli anni ‘90 SCSF sta concludendo l’impianto idroelettrico sul fiume Mafufumwe, per dare corrente all’allora dispensario della missione bolognese presso la parrocchia di Usokami nella Diocesi di Iringa.

L’impianto dà energia a tutta la missione, al piccolo ospedale/dispensario e ad alcuni villaggi vicini.

In quel periodo SCSF è ancora guidata dal fondatore: il Prof. Dr. Edgardo Monari (Docente di Malattie Infettive Tropicali presso l’Università di Bologna ed aiuto Primario della clinica pediatrica universitaria all’istituto “Gozzadini” di Bologna).

Il Prof. Monari, assieme all’allora vescovo della Diocesi di Iringa con l’aiuto di Padre Salvador del Molino, esplorano le splendide montagne delle Iringa Highlands molto popolate da numerosi villaggi e famiglie che sopravvivono grazie al clima favorevole che mitiga i problemi sanitari e consente una buona ma faticosa agricoltura di sussistenza.

Le famiglie vivono dei prodotti della loro terra ma al prezzo di grandi fatiche e sacrifici: gli uomini sono spesso costretti a lunghi periodi di lontananza  impegnati in lavori che possano garantire qualche minima entrata economica alle loro famiglie; le donne, impegnate nei campi e negli orti, costrette a lunghe ore quotidiane di cammino per procurare l’acqua (che pure non manca su queste montagne) per la famiglie, oppure per portare al mercato i pochi frutti delle loro fatiche da scambiarle con pochi soldi o con ciò che manca a casa.

In queste faticose e quotidiane attività sono aiutate dai bambini e dalle bambine che in questo modo non hanno però l’occasione di poter frequentare la scuola (spesso lontana ore di cammino) o di avere una infanzia serena.

Fu evidente il contrasto tra la fertile rigogliosità della natura, graziata dalla abbondante presenza dell’acqua lungo tutto il tempo dell’anno, e le condizioni di vita delle famiglie.

Fu quindi, da subito chiaro cosa fosse necessario: occorreva dare a quelle persone, a quelle famiglie a quei villaggi e a quei bambini, l’accesso alle risorse che la natura metteva già a loro disposizione ma che singolarmente non avrebbero avuto la possibilità di cogliere.

L’acqua è vita, l’acqua è salute, l’acqua è energia, l’acqua è speranza, l’acqua è futuro.

Forte dell’esperienza appena conclusa ad Usokami il Prof. Monari, sostenuto dalla Diocesi di iringa con l’aiuto dei Padri Missionari della Consolata propose, di costruire un impianto idroelettrico da inserire in un più ampio progetto “polisettoriale” di accesso all’energia ad alle risorse naturali, in modo sostenibile sia sul piano ambientale che su quello economico; ad esclusivo vantaggio di quelle famiglie e di quei villaggi nel territorio della Diocesi di Iringa.

Nacque così il Progetto Idroelettrico Polisettoriale “pane, acqua, salute, istruzione, lavoro” (ora Hydroelectric Integrated project Madege) che prevedeva la realizzazione di un impianto idroelettrico che (senza interrompere il flusso naturale del corso d’acqua) potesse alimentare una centrale idroelettrica per la produzione di energia da distribuire nei villaggi vicini, nelle case e nelle strutture pubbliche e della Diocesi.

Individuato lungo il corso del fiume Lukosi, nei pressi del villaggio di Madege (in località Maguta), un tratto con un salto (cascata) sufficiente per alimentare due turbine in grado di produrre l’energia necessaria alle esigenze locali, oltre ad un surplus che avrebbe potuto essere venduto alla rete nazionale, garantendo introiti economici sufficienti ad assicurare la manutenzione futura dell’impianto, si decise di iniziare lì la realizzazione dell’impianto.

All’inizio degli anni 2000 i primi volontari Italiani di SCSF aiutati da manodopera locale e dalla Diocesi di Iringa cominciarono la costruzione della casa ora intitolata al prof. Edgardo Monari e che tuttora costituisce la base e la dimora dei volontari che operano sul progetto.

L’accesso all’energia avrebbe dato poi la possibilità di distribuire luce ed acqua ai villaggi, consentendo un notevole miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie e dato la possibilità di costruire scuole e infrastrutture a servizio dei villaggi vicini.

Il progetto Idroelettrico originario fu redatto dal Prof. Ing. Cocchi titolare della cattedra di Idraulica della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna e amico fraterno del prof. Monari. Successivamente la parte esecutiva è stata sviluppata (a titolo completamente gratuito) dalla Brulli Energia di Reggio Emilia, allora partner tecnologico del progetto.

Caratteristica peculiare del progetto fu sin dall’inizio l’impronta spiccatamente volontaristica della realizzazione, orientata dal Prof. Monari al più completo spirito di totale gratuità.

Il progetto è stato realizzato utilizzando al meglio le risorse naturali ed umane locali, garantendo lavoro e formazione a personale locale in modo che le famiglie potessero avere un componente impegnato e pagato per il lavoro svolto, senza doversi allontanare dalle rispettive famiglie per lunghi periodi, ed interagendo con tecnici specializzati che si davano disponibili ad operare e garantire la correttezza tecnica della realizzazione come volontari.

Nei primi anni ‘10 per uniformarsi alle normative nazionali e locali sulla produzione e distribuzione dell’energia, il progetto ha subito un radicale cambiamento di rotta che non potendo distribuire direttamente l’energia alle case ed alle famiglie, si è trasformato in un progetto di produzione e vendita dell’energia, sempre però volto a recuperare risorse economiche che la Diocesi di Iringa (concessionaria tramite la società di scopo Lung’ali N.R. Ltd) si è impegnata a reinvestire per progetti di sviluppo per le comunità locali ad esclusivo vantaggio delle famiglie e delle persone che vivono nei villaggi vicini all’impianto.

Le successive crisi economiche che hanno colpito l’Europa e l’Italia nel 2011 e nel 2015 hanno costretto ad una revisione del modello di finanziamento del progetto (i cui costi di realizzazione erano nel frattempo aumentati) che ha portato ad un avvicendamento (nel 2018 – 2020) tra SCSF (che aveva fino ad allora investito circa 5.000.000 di €uro sul progetto, compreso l’acquisto della turbina e dell’alternatore – ora in fase di ultimazione sul posto –  costati da soli 750.000 € e coperti completamente dalle risorse economiche messe a disposizione da SCSF) e la Diocesi di Iringa che tramite la società Lung’Ali, sotto la guida di Padre Luciano Mpoma ha da allora avuto l’onere di procurare le risorse economiche per completare quello che nel 2018 era stimato come il 10% mancante per la messa in esercizio dell’impianto.

Il cambio delle politiche governative in merito ai piccoli impianti di produzione di energia al servizio delle comunità agricole locali, all’inizio degli anni ‘20 e la pandemia da Covid hanno poi inferto al progetto un’ulteriore pausa durata quasi quattro anni.

Attualmente, sempre grazie alla fatica ed alla perseveranza della Diocesi Cattolica di Iringa ed in particolare del suo Pastore e Guida, Mons. Tarcisius Ngalalekumtwa e del Direttore di Lung’Ali Natural Resources Ltd., Padre Luciano Mpoma, sono state reperite risorse finanziarie presso il Governo della Tanzania e presso enti ed istituzioni bancarie locali che hanno consentito la ripresa del cantiere affidando il completamento della centrale idroelettrica e della messa in esercizio finale dell’impianto alla società italiana ZECO Hydropower (produttrice della turbina ora in fase di installazione).

L’obiettivo dichiarato è quello di poter mettere in esercizio l’impianto entro la fine del 2025, al fine di conferire l’energia prodotta alla rete nazionale secondo le norme del Governo della Tanzania e secondo l’accordo (SPPA) siglato tra Lung’Ali e (REA/TANESCO).

Le risorse provenienti da questa fornitura serviranno alla Diocesi per ripianare i debiti contratti, per reperire le risorse economiche necessarie all’eventuale successivo ampliamento del progetto stesso (con l’installazione di una seconda turbina per l’impiego della quale l’impianto attuale è già predisposto), coprire le necessità economiche della manutenzione di un impianto del genere, ed infine di reperire risorse per progetti di sviluppo locale nei villaggi limitrofi secondo l’intento originario del progetto “pane, acqua, salute, istruzione, lavoro”.

SCSF, consapevole dei propri limiti operativi attuali continua ad affiancare la Diocesi di Iringa per giungere al completamento del progetto cui tanti amici hanno dedicato risorse, entusiasmo, fatiche e tempo.

Per SCSF
Stefano Manservisi

A Maguta l’ Hi project Madege procede

Altri aggiornamenti dal cantiere del progetto idroelettrico, dove i tecnici locali diretti dal nostro partner tecnologico (ZECO Hydropower che ha prodotto la turbina) assieme ai muratori locali guidati dai tecnici di Lung’Ali, hanno completato il collegamento della turbina al ramo di uscita della condotta forzata e stanno predisponendo le armature per il getto di completamento e ancoraggio della turbina stessa.

Un grazie a tutti i tecnici, lavoratori e amici di Lung’Ali e di ZECO e in particolare a P. Luciano Mpoma che dopo molti sforzi è riuscito nel difficile intento di trovare le risorse per riavviare il cantiere.

Un altro passo avanti a Maguta

Riprendono i lavori a Maguta, nel cantiere dell’Hi project, i nostro progetto idroelettrico integrato sulle Iringa Highlands, in preparazione delle prossime attività che si spera potranno condurre al completamento dell’impianto entro il prossimo anno.

Gli sforzi dei nostri amici in Tanzania, della Diocesi e il cambio di politica energetica del Governo Tanzano hanno consentito la ripresa di questi giorni: i saldatori sono all’opera in cantiere per assemblare le parti della turbina che potrà così essere finalmente collegata alla condotta e fissata con il getto di completamento …

Aggiornamenti di Solidarietà: I° semestre 2024

Cari amici di Solidarietà,
può sembrare che non succeda nulla, invece le cose da fare sono molte e molte anche quelle già fatte in questa prima parte del 2024.

Iniziamo con le “cattive” notizie:
la burocrazia per la transizione di SCSF da ONG a Fondazione, è più impegnativa del previsto e pertanto le due assemblee saranno spostate dopo l’estate: entro fine settembre per l’ordinaria preparatoria e due mesi dopo per la straordinaria che definirà finalmente la transizione di SCSF a “fondazione”.

Ed ora gli altri aggiornamenti certamente più interessanti perché riguardano le cose che siamo facendo:

TABORA

La scuola primaria collegata al nostro progetto “Under the Mango Tree”, anche grazie anche al nostro sostegno economico, è praticamente completata e ci sembra davvero venuta bene, ora occorre pensare all’arredo.

Sempre a Tabora ma all’interno del compound delle Suore della Provvidenza, la realizzazione della seconda sezione del nido (del quale abbiamo fornito il progetto) procede speditamente ed è ormai fuori dalle fondazioni e gli operai stanno erigendo, proprio in questi giorni, i muri delle aule.

Il prossimo passo sarà quindi l’inaugurazione della scuola primaria il 18 e 19 luglio prossimi. Abbiamo chiesto all’Ing. John Asghedom, socio di SCSF residente a Dar Es Salaam, di rappresentare SCSF assieme a Nicoletta Ferrari che coordina il progetto e sarà a Tabora nell’occasione per le Suore della Provvidenza.

Qui di seguito alcune foto scattate da Fr. Callyopes Bigona, Parroco di St. Mary Mother of God, che è la parrocchia dove sorge il nostro progetto di accoglienza ed istruzione per i bambini albini ed abbandonati.

L’ultimo blocco di aule e servizi della scuola primaria realizzato con il nostro contributo: € 3.000 nel 2023 e € 9.000 nel 2024


Quelle che seguono sono invece alcune immagini del cantiere per la costruzione della seconda sezione della scuola materna e nido si infanzia, all’interno del compound delle Suore della Provvidenza per l’infanzia abbandonata, dove sorge anche la casa famiglia per i bambini albini e abbandonati intitolata a Mons. Francesco Torta (fondatore della Congregazione di Piacenza) realizzata con il nostro supporto tecnico.

SCSF : progetto Under the Mango Tree (UtMT), a Tabora dal 2011

  • Nel 2014, a tempo di record , abbiamo inaugurato la casa famiglia di accoglienza per i bambini albini e abbandonati che ora accoglie 40 bambini che altrimenti non avrebbero alcuna possibilità essere accuditi e di crescere nell’affetto di una famiglia.
  • Nel 2018, sempre all’interno del progetto UtMT abbiamo inaugurato la prima sezione (due aule più servizi e padiglione coperto per i bambini albini) della scuola materna.
  • Ora stiamo dando sostegno tecnico (con il progetto realizzato da Gruppozero:aa) per la realizzazione della seconda sezione della scuola materna e nido d’infanzia. Queste strutture permettono alle Suore di reinserire in classi miste i bambini albini che poi una volta usciti dal percorso pre-scolare, proseguiranno nella scuola primaria che sarà condotta (sotto l’egida della Diocesi Cattolica di Tabora) dalla Parrocchia di St. Mary Mother of God in convenzione con le Suore della Provvidenza i cui bambini avranno diritto di accesso e dove le Suore (che nel frattempo si sono formate e si sono abilitate come insegnanti in Tanzania all’interno del progetto) potranno continuare ad insegnare garantendo ai bambini ospiti della casa-famiglia un percorso “protetto” fino al passaggio alla scuola secondaria.

E’ importante sapere che il progetto nel suo insieme è un raro e virtuoso esempio di solidarietà e cooperazione, senza frontiere. Infatti per offrire solidarietà ai bambini albini (ultimi tra i piccoli) qui cooperano in armonia diverse associazioni ed enti provenienti dall’Italia e dalla Tanzania.

La Congregazione della Suore della Provvidenza per l’infanzia abbandonata di Mons. Francesco Torta di Piacenza, che nel 2011 ha aperto a Tabora la nuova missione; seguendo il Carisma che le contraddistingue (e che fu motivo della loro scelta, quando l’allora Vescovo di Tabora, Mons. Paul R. Ruzoka, le chiamò a questo difficile compito), partendo da un campo arido ed una umile casetta messi a disposizione dalla Diocesi, in poco tempo e proprio grazie al provvidenziale incontro avvenuto a Dar Es Salaam tra Madre Carla Rebolini e Gianfranco Manservisi (all’epoca rispettivamente Madre Generale della Congregazione di Piacenza e Presidente di SCSF) riuscirono a costruire la Casa Famiglia che ora accoglie più di 40 bambini in età pre-scolare, dando loro in calore di una famiglia e una istruzione affettuosa e di eccellenza all’interno di una scuola materna pensata, progettata e costruita secondo criteri di eccellenza.

Poco dopo si unisce al progetto anche l’associazione Progetto Agata Smeralda di Firenze con l’intento di dare sostegno ai bambini ospiti della casa-famiglia, con progetti di adozione a distanza; e tuttora continua a farsi carico del sostentamento per il vitto e l’alloggio dei bambini.

La Diocesi Cattolica di Tabora, cui si deve la volontà di questo progetto, senza dubbio uno dei più completi per l’accoglienze, assistenza, istruzione e reinserimento dei bambini albini in Tanzania e certamente motore di un cambiamento importante dell’atteggiamento sociale verso l’albinismo in Tanzania, oltre che di sviluppo sociale e culturale per le famiglie che hanno via via deciso di aderirvi mandando i loro figli a scuola assieme ai bambini albini.

La associazione spontanea delle famiglie della Parrocchia di St. Mary Mother of God, dove sorge il progetto Uder the Mango Tree, nata per prendersi carico di piccoli segni di affetto verso i bambini albini e abbandonati (come per esempio organizzare le feste per i compleanni e portare piccoli doni, segni di un affetto che non possono avere più dalle loro famiglie), espressione di una solidarietà spontanea e gratuita nel più evangelico spirito cristiano.

Sono questi, tutti piccoli miracoli che fanno proprio di questo progetto e del sostegno che potremo continuare a dare, il futuro della nostra associazione.

Iringa

Hydroelectric Integrated Project Madege (HI Project):

Il nostro progetto più ambizioso ed importante e anche qui, dopo anni di difficoltà, finalmente si riprende l’attività e si procede lungo il sentiero indicato da Edgardo Monari, pur seguendo percorsi imprevedibili ed imprevisti.

Dopo l’incontro avuto a Vicenza con gli attuali partner tecnologici del progetto della società ZECO Hydropower (che hanno prodotto la turbina acquistata ed installata proprio da SCSF già diversi anni or sono), assieme P. Luciano Mpoma (direttore operativo della Lung’ali Natural Resources Ltd, società di scopo di proprietà della Diocesi Cattolica di Iringa, nata proprio per occuparsi della gestione di questo progetto), lo scorso 14 maggio 2024, riprenderanno le attività in cantiere dal prossimo mese di Luglio in modo da consentire a P. Luciano di poter testimoniare nei fatti, la riapertura del cantiere quando arriveranno gli annunciati sopralluoghi degli enti finanziatori che dopo il passaggio delle consegne, copriranno il fabbisogno economico per il completamento e la messa in esercizio di questo importante progetto che porterà notevoli risorse proprie alla Diocesi per i progetti di sviluppo che ne seguiranno, nel solco di quel progetto originario “Pane, Acqua, Salute, Istruzione e Lavoro” immaginato dalla caparbia lungimiranza del Prof. Edgardo Monari.

Per noi sarà probabilmente opportuna una presenza sul posto a Novembre per definire le attività del 2025 per il completamento della centrale …

Qui di seguito alcune foto che ci ha mandato P.Luciano, al suo rientro che testimoniano la posa della linea elettrica che dalla centrale, alimenterà Casa Monari (la casa che accoglie i volontari di SCSF) e il cantiere a monte, per i quali finalmente non saranno più necessari i costosi generatori diesel.

Siamo ancora in mezzo al guado ma adesso sappiamo dove mettere i piedi …

Continuate a sostenerci !!!

Buon Natale a tutti !

Buon Natale a tutti !

Cari Amici di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere,
un altro anno incredibile è volato ad una velocità che sembra accelerare sempre di più.

Un anno di calma apparente, e mi riferisco alla nostra attività come Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere, tuttavia proprio durante questo anno apparentemente improduttivo abbiamo gettato le basi per un nuovo inizio.

Infatti, come anticipato in assemblea, Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere si appresta a cambiare il proprio status da quello di “organismo non governativo” con quale sino ad ora era stata formalmente riconosciuta a quello di “fondazione”.

Non sarà solamente un cambio “amministrativo” ma vorremmo che segnasse anche un nuovo inizio dopo le difficoltà degli ultimi 3 anni, dovute in parte certamente alle conseguenze della pandemia ed ora anche alle improvvise ed intense sollecitazioni cui la coscienza di ciascuno è sottoposta a causa della guerra in Ucraina.

Un nuovo inizio, ma nel solco del medesimo tracciato etico e morale segnato da Edgardo Monari e dai suoi amici fondatori di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere.

Il prossimo anno correrà anche il 40° anniversario del riconoscimento della nostra associazione che pur essendosi costituita formalmente il 5 agosto del 1982 fu ufficialmente riconosciuta come Organizzazione Non Governativa l’anno successivo.

Mi piacerebbe quindi che si riuscisse a cogliere la duplice occasione del cambio di stato e dell’anniversario, certamente per celebrare le molte cose compiute ma anche e soprattutto per riprendere a guardare avanti !

Tante cose abbiamo fatto sempre nel solco della solidarietà e della cooperazione, dedicando ogni singola risorsa ed ogni nostra energia a chi ci ha chiesto aiuto.

Questa richiesta non è cessata, ed io mi sento in dovere di spronare tutti voi amici di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere a riprendere l’impegno per proseguire nel medesimo spirito che ci ha animato fino ad oggi.

Vi chiedo e vi esorto a continuare a seguirci e quando possibile a darci una mano.

Ora la richiesta di aiuto più pressante viene dalla casa di accoglienza per i bambini albini e abbandonati e dal centro educativo collegato alla parrocchia di Mary Mother of God di Cheyo a Tabora, dove noi siamo presenti con il nostro progetto “Under the Mango Tree”:
ci chiedono aiuto per sostenere la realizzazione delle classi necessarie per completare gli spazi destinati alla scuola primaria e per proseguire l’attività didattica iniziata con l’inizio dell’anno scolastico in corso.

La scuola è stata realizzata dalla Diocesi Cattolica di Tabora con l’aiuto e la responsabilità della parrocchia di Cheyo, secondo le norme locali per assicurarne il pronto riconoscimento al fine di assicurare continuità didattica ai bambini che provengono dalla materna assieme ai bambini delle famiglie che vedono in questo istituto una opportunità di miglioramento per i propri figli. La scuola primaria è stata realizzata fino ad ora con risorse della Congregazione della Suore della Provvidenza di Piacenza (che ha voluto e coordinato l’intero progetto albini di Tabora sin dall’inizio nel 2011) e della associazione di volontariato fiorentina “Progetto Agata Smeralda” con il nostro contributo tecnico e di supporto al progetto “scuolabus”.

Siamo chiamati a dare il nostro contributo non solo economico ma anche di competenza e cooperazione per proseguirne la realizzazione fino al completamento del ciclo scolastico che necessita delle nuove aule per le ultime classi oltre che dell’aula polivalente come richiesto dalle normative locali e comunque necessario per assicurare quella istruzione ed educazione “di eccellenza” che è la cifra di questo istituto scolastico nato per dare una possibilità reale di reinserimento e piena realizzazione sia ai bambini albini che ai loro coetanei.

Non mi dilungo con altre parole, desidero ora fare a tutti voi amici i nostri più cari e sentiti auguri di Buon Natale, augurandovi che valga pace e serenità per le vostre famiglie e per i vostri cari e per un 2023 dove tutti noi si riesca a trovare la strada per guardare al futuro, nostro, dei nostri figli e di tutti coloro che continueremo ad aiutare.

Vi lascio in compagnia del breve video che raccoglie alcune delle immagini riprese durante i nostri viaggi, assemblate con il cuore da Nicoletta Ferrari e che ci ricorda la nostra storia in particolare proprio sul progetto albini a Tabora (per il quale Nicoletta è nostro riferimento) e che sarà uno dei progetti che SCSF seguirà da vicino nel prossimo anno.

BUON NATALE a tutti voi da me e da tutti i membri del consiglio direttivo di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere.

Stefano, Mario, Giuliano, Andrea ed Eugenio e tutti gli amici che ci aiutano.

Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere, la nostra storia per “andare oltre” verso la scuola per i bambini di Tabora.