Martedì 30 settembre scorso abbiamo incontrato P. Arnold Malambwa di passaggio a Bologna durante il suo pellegrinaggio verso Roma per il Giubileo dei missionari.
Padre Arnold Malambwa (a destra) assieme al Vescovo di Tabora, Card. Protase Rugambwa nella cattedrale di Tabora in occasione del 25° di sacerdozio
All’inizio del nostro progetto Under the Mango Tree, per la realizzazione della casa-famiglia per l’accoglienza dei bambini albini abbandonati della Diocesi di Tabora, P. Arnold si prodigò in ogni modo per aiutare le Suore della Provvidenza e SCSF durante le prime fasi del progetto e soprattutto durante la realizzazione della casa dal 2011 al 2016.
Il suo aiuto è stato preziosissimo come “collegamento” tra noi e la Diocesi quando a Cheyo (il quartiere di Tabora dove sorge il progetto) non c’era quasi nulla.
Da qualche anno la Diocesi di Tabora ha affidato a P. Arnold la cura della Parrocchia di St. Joseph the worker nel villaggio di Nkinga a più di cento chilometri da Tabora in una zona molto isolata e povera.
Nella sua nuova parrocchia P. Arnold vorrebbe realizzare un centro di aggregazione per giovani e adulti, ed ha chiesto anche a noi una mano per la realizzazione di una sala polivalente.
In una località dove non c’è alcuna struttura che consenta a giovani, bambini e anche adulti di potersi ritrovare per attività sociali, culturali e ricreative si tratta di una iniziativa fondamentale per dare supporto ed aiuto alle persone che vivono nel villaggio di Nkinga che conta comunque alcune migliaia di persone.
La sala polivalente parrocchiale in costruzione: un esempio di solidarietà e cooperazione senza frontiere
Quello che si prospetta è un progetto nel pieno spirito di solidarietà e cooperazione, senza frontiere: i parrocchiani hanno realizzato i muri, l’associazione fiorentina “Agata Smeralda” (che già collabora al progetto di Tabora da molti anni) ha finanziato la realizzazione del coperto appena ultimato, noi vorremmo contribuire con i prossimi passi.
Padre Arnold a nome di tutti i suoi parrocchiani, chiede a noi un sostegno per il completamento della sala.
Mancano: – gli intonaci interni ed esterni; – le porte e le finestre; – i pavimenti interni; – l’impianto elettrico; – le sistemazioni esterne.
Vorremmo quindi ricambiare l’aiuto ricevuto a suo tempo dando a Padre Arnold un supporto concreto al suo progetto.
Quello della scorsa settimana è stato un bellissimo momento conviviale durante il quale oltre ad ascoltare dalla viva voce di Padre Arnold il racconto del suo progetto abbiamo avuto l’importante occasione di rinsaldare la nostra amicizia e di trovare nuovi stimoli per ridare slancio alla attività di SCSF.
l’incontro del 30 settembre scorso all’Antonino di Bologna, una occasione per ritrovare la voglia di fare del bene e di camminare a piccoli passi ma tutti insieme lungo il percorso difficile della pace e della convivenza
Alcuni amici di Solidarietà presenti all’incontro con al centro Padre Arnold Malambwa
Siamo stati piacevolmente ospitati all’Antoniano di Bologna cui va il nostro ringraziamento assieme a quello per l’ottimo aperitivo preparato dall’amico Emmanuel Sanga.
I nostro cuoco Emmanuel che ci ha deliziato con la sua cucina
Un sentito ringraziamento anche a Carlotta, Laetitia, Manuela e Silvia per l’organizzazione e naturalmente a tutti gli amici che hanno partecipato all’incontro.
Nelle prossime occasioni, assieme agli amici del consiglio direttivo di SCSF e con gli amici che vorranno accordarci aiuto e sostegno, valuteremo come alimentare il progetto “Nkinga” e in quali modi e occasioni per raccogliere risorse destinate al completamento della nuova sala polivalente.
Continuate a sostenere i nostri progetti con Solidarietà e Cooperazione, senza frontiere di alcun genere e “aiutateci ad aiutare” come amava tanto dire (non solo a parole ma con fatti concreti) il nostro caro amico Don Julio Matteuzzi.
SCM
Per contribuire, specificando in questo caso: “Progetto Nkinga” potete utilizzare questi riferimenti:
c.c. postale n° 17657404 intestato a Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere.
Oppure: Banca Fideuram IBAN IT40T0329601601000066331084 intestato a Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere.
Ricordate di specificare il progetto che volete sostenere e anche i vostri riferimenti personali.
Tutto quello che raccogliamo per uno specifico progetto è sempre totalmente destinato direttamente ad esso.
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Se notate errori o imprecisioni siete invitati a segnalarle, faremo il possibile per correggerle. Grazie
Oggi si ricorda San Francesco d’Assisi e Santa Caterina da Siena, patroni d’Italia e San Petronio, patrono di Bologna. Auguri a tutti gli Italiani e a tutti i Bolognesi e una preghiera ani nostri santi patroni perché sostengano tutte le persone di buona volontà che si adoperano concretamente per la pace in terra.
Cari amici di Solidarietà, può sembrare che non succeda nulla, invece le cose da fare sono molte e molte anche quelle già fatte in questa prima parte del 2024.
Iniziamo con le “cattive” notizie: la burocrazia per la transizione di SCSF da ONG a Fondazione, è più impegnativa del previsto e pertanto le due assemblee saranno spostate dopo l’estate: entro fine settembre per l’ordinaria preparatoria e due mesi dopo per la straordinaria che definirà finalmente la transizione di SCSF a “fondazione”.
Ed ora gli altri aggiornamenti certamente più interessanti perché riguardano le cose che siamo facendo:
TABORA
La scuola primaria collegata al nostro progetto “Under the Mango Tree”, anche grazie anche al nostro sostegno economico, è praticamente completata e ci sembra davvero venuta bene, ora occorre pensare all’arredo.
Sempre a Tabora ma all’interno del compound delle Suore della Provvidenza, la realizzazione della seconda sezione del nido (del quale abbiamo fornito il progetto) procede speditamente ed è ormai fuori dalle fondazioni e gli operai stanno erigendo, proprio in questi giorni, i muri delle aule.
Il prossimo passo sarà quindi l’inaugurazione della scuola primaria il 18 e 19 luglio prossimi. Abbiamo chiesto all’Ing. John Asghedom, socio di SCSF residente a Dar Es Salaam, di rappresentare SCSF assieme a Nicoletta Ferrari che coordina il progetto e sarà a Tabora nell’occasione per le Suore della Provvidenza.
Qui di seguito alcune foto scattate da Fr. Callyopes Bigona, Parroco di St. Mary Mother of God, che è la parrocchia dove sorge il nostro progetto di accoglienza ed istruzione per i bambini albini ed abbandonati.
L’ultimo blocco di aule e servizi della scuola primaria realizzato con il nostro contributo: € 3.000 nel 2023 e € 9.000 nel 2024
Quelle che seguono sono invece alcune immagini del cantiere per la costruzione della seconda sezione della scuola materna e nido si infanzia, all’interno del compound delle Suore della Provvidenza per l’infanzia abbandonata, dove sorge anche la casa famiglia per i bambini albini e abbandonati intitolata a Mons. Francesco Torta (fondatore della Congregazione di Piacenza) realizzata con il nostro supporto tecnico.
Nel 2014, a tempo di record , abbiamo inaugurato la casa famiglia di accoglienza per i bambini albini e abbandonati che ora accoglie 40 bambini che altrimenti non avrebbero alcuna possibilità essere accuditi e di crescere nell’affetto di una famiglia.
Nel 2018, sempre all’interno del progetto UtMT abbiamo inaugurato la prima sezione (due aule più servizi e padiglione coperto per i bambini albini) della scuola materna.
Ora stiamo dando sostegno tecnico (con il progetto realizzato da Gruppozero:aa) per la realizzazione della seconda sezione della scuola materna e nido d’infanzia. Queste strutture permettono alle Suore di reinserire in classi miste i bambini albini che poi una volta usciti dal percorso pre-scolare, proseguiranno nella scuola primaria che sarà condotta (sotto l’egida della Diocesi Cattolica di Tabora) dalla Parrocchia di St. Mary Mother of God in convenzione con le Suore della Provvidenza i cui bambini avranno diritto di accesso e dove le Suore (che nel frattempo si sono formate e si sono abilitate come insegnanti in Tanzania all’interno del progetto) potranno continuare ad insegnare garantendo ai bambini ospiti della casa-famiglia un percorso “protetto” fino al passaggio alla scuola secondaria.
E’ importante sapere che il progetto nel suo insieme è un raro e virtuoso esempio di solidarietà e cooperazione, senza frontiere. Infatti per offrire solidarietà ai bambini albini (ultimi tra i piccoli) qui cooperano in armonia diverse associazioni ed enti provenienti dall’Italia e dalla Tanzania.
La Congregazione della Suore della Provvidenza per l’infanzia abbandonata di Mons. Francesco Torta di Piacenza, che nel 2011 ha aperto a Tabora la nuova missione; seguendo il Carisma che le contraddistingue (e che fu motivo della loro scelta, quando l’allora Vescovo di Tabora, Mons. Paul R. Ruzoka, le chiamò a questo difficile compito), partendo da un campo arido ed una umile casetta messi a disposizione dalla Diocesi, in poco tempo e proprio grazie al provvidenziale incontro avvenuto a Dar Es Salaam tra Madre Carla Rebolini e Gianfranco Manservisi (all’epoca rispettivamente Madre Generale della Congregazione di Piacenza e Presidente di SCSF) riuscirono a costruire la Casa Famiglia che ora accoglie più di 40 bambini in età pre-scolare, dando loro in calore di una famiglia e una istruzione affettuosa e di eccellenza all’interno di una scuola materna pensata, progettata e costruita secondo criteri di eccellenza.
Poco dopo si unisce al progetto anche l’associazione Progetto Agata Smeralda di Firenze con l’intento di dare sostegno ai bambini ospiti della casa-famiglia, con progetti di adozione a distanza; e tuttora continua a farsi carico del sostentamento per il vitto e l’alloggio dei bambini.
La Diocesi Cattolica di Tabora, cui si deve la volontà di questo progetto, senza dubbio uno dei più completi per l’accoglienze, assistenza, istruzione e reinserimento dei bambini albini in Tanzania e certamente motore di un cambiamento importante dell’atteggiamento sociale verso l’albinismo in Tanzania, oltre che di sviluppo sociale e culturale per le famiglie che hanno via via deciso di aderirvi mandando i loro figli a scuola assieme ai bambini albini.
La associazione spontanea delle famiglie della Parrocchia di St. Mary Mother of God, dove sorge il progetto Uder the Mango Tree, nata per prendersi carico di piccoli segni di affetto verso i bambini albini e abbandonati (come per esempio organizzare le feste per i compleanni e portare piccoli doni, segni di un affetto che non possono avere più dalle loro famiglie), espressione di una solidarietà spontanea e gratuita nel più evangelico spirito cristiano.
Sono questi, tutti piccoli miracoli che fanno proprio di questo progetto e del sostegno che potremo continuare a dare, il futuro della nostra associazione.
Il nostro progetto più ambizioso ed importante e anche qui, dopo anni di difficoltà, finalmente si riprende l’attività e si procede lungo il sentiero indicato da Edgardo Monari, pur seguendo percorsi imprevedibili ed imprevisti.
Dopo l’incontro avuto a Vicenza con gli attuali partner tecnologici del progetto della società ZECO Hydropower (che hanno prodotto la turbina acquistata ed installata proprio da SCSF già diversi anni or sono), assieme P. Luciano Mpoma (direttore operativo della Lung’ali Natural Resources Ltd, società di scopo di proprietà della Diocesi Cattolica di Iringa, nata proprio per occuparsi della gestione di questo progetto), lo scorso 14 maggio 2024, riprenderanno le attività in cantiere dal prossimo mese di Luglio in modo da consentire a P. Luciano di poter testimoniare nei fatti, la riapertura del cantiere quando arriveranno gli annunciati sopralluoghi degli enti finanziatori che dopo il passaggio delle consegne, copriranno il fabbisogno economico per il completamento e la messa in esercizio di questo importante progetto che porterà notevoli risorse proprie alla Diocesi per i progetti di sviluppo che ne seguiranno, nel solco di quel progetto originario “Pane, Acqua, Salute, Istruzione e Lavoro” immaginato dalla caparbia lungimiranza del Prof. Edgardo Monari.
Per noi sarà probabilmente opportuna una presenza sul posto a Novembre per definire le attività del 2025 per il completamento della centrale …
Qui di seguito alcune foto che ci ha mandato P.Luciano, al suo rientro che testimoniano la posa della linea elettrica che dalla centrale, alimenterà Casa Monari (la casa che accoglie i volontari di SCSF) e il cantiere a monte, per i quali finalmente non saranno più necessari i costosi generatori diesel.
Siamo ancora in mezzo al guado ma adesso sappiamo dove mettere i piedi …
Cari amici di Solidarietà, come avevo anticipato qualche mese fa per proseguire il nostro cammino dobbiamo rimetterci al passo.
Sabato prossimo, 15 ottobre 2022 è convocata l’assemblea dei soci per il rinnovo delle cariche e quindi chiudere questo periodo di gestione straordinaria e riprendere la nostra attività in un mondo assai diverso da quello che lasciammo a ottobre 2020 quando fummo costretti a sospenderla quasi completamente.
Di seguito potete leggere una anticipazione della relazione che presenterò all’assemblea per rendere conto delle attività del c.d. durante il periodo trascorso e le possibilità per il futuro della nostra associazione.
Al termine della relazione, l’assemblea sarà chiamata ad eleggere il nuovo consiglio per il mandato 10/22 – 10/25.
Potranno partecipare all’assemblea tutti i soci effettivi, in regola con le quote associative. I soci che non potessero essere presenti potranno delegare un altro socio a rappresentarli. Ogni socio presente in assemblea potrà portare un massimo di due deleghe.
Conduzione straordinaria durante la pandemia
Tra febbraio e ottobre del 2020, con l’aggravarsi della pandemia, e l’obbligo di mantenere comportamenti di cautela e prevenzione sempre più stringenti, sentiti tutti i consiglieri e diversi soci attivi, si decise di sospendere tutte le attività sociali, comprese le riunioni del consiglio e l’assemblea che si sarebbe dovuta tenere a dicembre 2020 anche per eleggere il nuovo consiglio direttivo visto che si era già a fine mandato.
Per tanto da dicembre 2020 ad oggi, il consiglio direttivo ed il presidente, allora uscenti, hanno proseguito l’attività mantenendo contatti indiretti telefonici o telematici, e cercando di mantenere attiva l’associazione e di essere, per quanto possibile, presenti sui nostri progetti.
In questo modo e non senza fatica, siamo quindi riusciti a mantenere viva la nostra attività evitando che nonostante le numerose perdite di amici e sostenitori, ai quali va ora il nostro commosso ricordo, tutto si fermasse completamente.
Progetto idroelettrico integrato: H.i. project
Con la chiusura del cantiere 2018/2019 SCSF ha di fatto completato tutte le attività tecniche ed operative che potevano essere condotte direttamente, passando le consegne alla società Lung’ali Natural Resources ltd (società totalmente controllata dalla Diocesi stessa), creata già nel 2012 per volere del Vescovo, proprio per seguire il completamento e la gestione dell’impianto secondo le leggi della Tanzania e per interloquire più efficacemente con le amministrazioni locali.
Pertanto la gestione logistica, operativa ed economica del progetto è ora direttamente in mano alla Diocesi di Iringa, secondo lo spirito originario del progetto e come già indicato nella convenzione firmata a Bologna nell’ottobre del 2015 tra Diocesi di Iringa, Lung’ali, SCSF e Brulli (quale partner tecnologico del progetto).
SCSF resta al fianco della Diocesi per agevolare il passaggio e proseguire il cammino insieme, sui nuovi progetti che le risorse generate dell’impianto consentiranno di intraprendere secondo indicazioni e volontà della Diocesi.
Dopo la sospensione dovuta principalmente a difficoltà economiche e burocratiche locali, anche in conseguenza della decisione della Diocesi di Iringa di perseguire un percorso di finanziamento locale; sembra che finalmente la Diocesi (sempre attraverso la sua società Lung’al N.R. ltd e per l’impegno del suo direttore, Padre Luciano Mpoma) abbia ottenuto la proroga degli accordi per le concessioni governative necessarie alla messa in esercizio dell’impianto (uso dell’acqua, del suolo e conferimento di energia). Concessioni propedeutiche al conferimento di crediti agevolati (parte dalla CRDB, Banca governativa per il sostegno allo sviluppo e parte dalla REA, agenzia governativa per l’accesso all’energia delle aree rurali) che metteranno la Diocesi di coprire il fabbisogno economico necessario per il completamento dell’impianto e per la sua messa in esercizio.
Padre Luciano Mpoma, direttore operativo della Lung’ali Natural Resources Ltd, firma gli accordi con la Rural Energy Agency a Dodoma – settembre 2022I tecnici e i funzionari della REA e della banca CRDB durante il sopralluogo presso la centrale elettrica – giugno 2021
Contestualmente Lung’ali ha inoltre sottoscritto gli impegni per il completamento della centrale elettrica e per l’allacciamento e messa in esercizio dell’impianto che dovrebbe avvenire entro 18 mesi.
Ci è stato chiesto di condurre un periodo di “affiancamento” con i tecnici italiani che dovranno occuparsi del completamento della centrale elettrica e degli allacciamenti.
SCSF si è già data disponibile (secondo le proprie disponibilità) a programmare la ripresa dell’attività in cantiere, appena la Padre Luciano Mpoma comunicherà la data e i tempi di ripresa dei lavori secondo modalità che saranno definite insieme al momento.
Al momento non è prevista alcuna “missione” dei nostri volontari per il progetto idroelettrico
Padre Luciano Mpoma e i custodi della nostra casa a Maguta – giugno 2022Casa Monari aspetta i nostri volontari – giugno 2022
Progetto “Under the Mango Tree” a Tabora
Durante periodo pandemico, a Tabora il progetto di accoglienza ed integrazione a favore dei bambini albini abbandonati della Diocesi di Tabora ha proseguito il proprio cammino. La rete di solidarietà, che ci vede coinvolti fin dall’inizio (quando Madre Carla Rebolini, allora Madre Generale della Congregazione delle Suore della Provvidenza per l’infanzia abbandonata, incontrò l’allora presidente di SCSF Gianfranco Manservisi entrambi ospiti di passaggio al “Kurasini” di Dar es Salaam) e che è stata poi ampliata con l’intervento dalla onlus fiorentina Agata Smeralda sempre sotto la guida del Vescovo di Tabora e in collaborazione con la Parrocchia di Mary Mother of God nel quartiere di Cheyo non si è fermata.
Nel 2021 SCSF ha aderito al progetto “scuolabus” donando alla scuola materna un minibus per agevolare l’accesso dei bambini alla scuola materna ed alla scuola elementare della parrocchia in serenità e sicurezza anche per le famiglie più lontane e disagiate.
Il progetto iniziato nel 2011 con la costruzione della casa di accoglienza per i bambini albini (ultimata nel 2014 ed in grado di accogliere un massimo di 48 bambini) è proseguito con la realizzazione del primo blocco di due aule per la scuola materna (ultimato nel 2018) è ora a pieno regime ed ospita 32 bambini tra albini ed abbandonati.
Nel 2021 sempre in collaborazione con le Suore di Tabora e con il sostegno economico di Agata Smeralda, la parrocchia ha completato il primo blocco di 4 aule per la scuola primaria, con l’impegno di accogliere i bambini che provengono dal progetto UtMT e di impiegare quali insegnanti le suore che nel frattempo avranno ottenuto le credenziali dal governo. Attualmente la scuola è dotata di una propria cucina e di una mensa utilizzata anche come sala polivalente ed accoglie circa una novantina di alunni tra I^ e II^ classe.
Ora occorre ampliare sia la scuola materna (primo fondamentale passaggio del percorso di integrazione sociale e culturale dei bambini ospiti della casa e principale fonte di sostentamento economico autonomo per il progetto) con la realizzazione di un secondo blocco di aule e servizi, per fare fronte alla aumentata richiesta da parte delle famiglie locali.
Diventa anche urgente realizzare il secondo blocco di 4 aule per dare compimento all’intero ciclo scolastico primario (7 aule più sala polivalente) per almeno una sezione, in modo da avere la convalida delle autorizzazioni dal governo.
Le prime aule della scuola elementare di Tabora realizzate dalla parrocchia di Cheyo con fondi della associazione Agata SmeraldaLe prime quattro aule sono state ultimate nel 202o ed ora ospitano due classi prime e due seconde
Durante questi 10 anni il progetto si è evoluto e da progetto emergenziale per proteggere la vita dei bambini albini si è trasformato in un progetto educativo di qualità in grado di offrire a famiglie e bambini un’istruzione di livello adeguato. Inoltre è diventato motore dello sviluppo di questa zona della città di Tabora che ha conosciuto un notevole incremento proprio anche in virtù della qualità dell’accoglienza e dell’istruzione offerta ai bambini (non solo quelli albini o abbandonati) ed al sostegno dato alle famiglie più in generale per contrastare quelle sacche di ignoranza e superstizione che sono all’origine delle persecuzioni verso gli albini.
Padre Callyopes Bigona, parroco di Cheyo e Nicoletta Ferrari ci hanno accoratamente chiesto di riprendere il sostegno al progetto educativo e formativo a favore dei più piccoli e svantaggiati per favorire la loro integrazione assieme ai bambini delle famiglie di Tabora.
Potremo dare il nostro contributo partecipando al completamento della scuola materna e sostenendo concretamente i diversi piccoli progetti che si stanno impostando:
Biblioteca: con la raccolta e la spedizione di libri per bambini e ragazzi IN INGLESE
Educazione informatica: PC portatili dotati di S.O. e applicativi di base IN INGLESE e con LICENZA D’USO GRATUITA
Educazione artistica internazionale: materiale didattico e divulgativo
Educazione musicale: strumenti musicali
Cineteca: proiettore, schermo, audio e materiale cinematografico IN INGLESE
Sono anche in progetto la realizzazione di un campo sportivo per il gioco del calcio e del Basket.
Nuova legge sul terzo settore e iscrizione al RUNTS
Come già noto da tempo la nuova legge quadro sul terzo settore (volontariato, non profit ecc…) definisce un quadro del tutto differente da quello all’interno del quale si è incardinata SCSF con l’ultima variazione statutaria seguita alla scomparsa del nostro fondatore.
Il mantenimento dello status di O.N.G. non è più alla portata della nostra attuale organizzazione e delle risorse sia umane che economiche, per cui è necessario, al fine di mantenere comunque lo status di Onlus e ottenere l’iscrizione al Registro Unico Nazionale delle imprese del Terzo Settore – RUNTS (necessaria per conservare l’accesso ai contributi dell’8/1000 e i vantaggi fiscali concessi ai donatori) definire il nuovo possibile inquadramento di SCSF all’interno della nuova legge.
Attualmente la scadenza ultima per operare le necessarie variazioni statutarie e gli adempimenti del caso è stata spostata a Maggio 2023.
SCSF ha da tempo aderito all’associazione VOLABO, organismo senza scopo di lucro che ha lo scopo di sostenere le associazioni di volontariato proprio per affrontare questi adeguamenti.
Abbiamo avuto diversi incontri con i consulenti di VOLABO, tenuti sia dal presidente che dai diversi consiglieri ed abbiamo chiesto consulenza agli amici che seguono la nostra attività.
Dalla analisi dettagliata della nostra struttura associativa ed operativa il consiglio ha valutato che l’assetto futuro che più si attaglia a SCSF è quello di passare da O.N.G. verso la “Fondazione”
L’istituto della “fondazione” ci permetterebbe di mantenere pressoché invariato il carattere e lo spirito della nostra associazione mantenendo le caratteristiche peculiari invariate nel nuovo statuto, ma riducendo gli oneri ed i carichi burocratici che gli altri assetti alternativi previsti dalla nuova legge richiede e che non saremmo in grado di soddisfare correttamente.
Inoltre il passaggio a “fondazione” comporta automaticamente l’acquisizione della “personalità giuridica”, che costituirebbe un’importante tutela per i soci ed in particolare per i membri del c.d.
Il mantenimento dello status di Onlus ed la conseguente iscrizione al RUNTS potrà avvenire direttamente in sede di assemblea straordinaria al momento della approvazione delle variazioni statutarie.
Per tale operazione si rimanda ad una prossima assemblea dei soci da indire in tempo utile per la scadenza normativa.
Cari amici e soci di Solidarietà, un altro anno è passato e nonostante le speranze di poter recuperare la piena operatività della nostra associazione, abbiamo dovuto arrenderci all’evidenza di una emergenza sanitaria che pur mitigata dalla disponibilità dei vaccini, permane tuttavia a condizionare la nostra attività.
Con i consiglieri avevamo programmato la convocazione dell’assemblea generale all’inizio di questo dicembre ma le norme di contrasto della pandemia e le difficoltà legate ad una eventuale gestione “a distanza” dell’assemblea ci hanno costretto a rimandare ancora una volta.
Ci incontreremo tutti insieme appena sarà possibile farlo, in serenità e sicurezza, di persona.
Abbiamo quindi optato per la condivisione dei temi che avremmo voluto affrontare insieme a voi, scrivendo questa lettera ed utilizzando i nostri soliti canali di comunicazione.
(la lettera che state leggendo è stata inviata a soci ed amici anche via posta elettronica e posta ordinaria, per tanto priva delle immagini che seguono e che testimoniano le attività che si sono succedute in Tanzania nel corso del 2021 e anche in questi ultimi mesi. Tutte le immagini pubblicate di seguito ci sono state mandate dai nostri amici che a diverso titolo continuano ad operare sui progetti che sosteniamo a Iringa ed a Tabora. A tutti questi amici giunga il nostro ringraziamento per l’impegno continuo nonostante le difficoltà)
Qui di seguito vorremmo quindi riassumere le attività che nonostante le difficoltà dovute alla pandemia, ci hanno visti impegnati sui nostri progetti più importanti.
Progetto idroelettrico integrato Hi project Madege, sul fiume Lukosi
La valle del fiume Lukosi, sulle montagne dell’altopiano di Iringa, nei pressi del villaggio di Madege (Tanzania), vista dall’alto del salto finale della condotta forzata che alimenterà le turbine della centrale idroelettrica. Acqua per lo sviluppo di questa zona abitata da numerose famiglie sparse in villaggi che popolano queste montagne africane.
Nonostante il rallentamento dovuto alle difficoltà burocratiche locali che la società della Diocesi di Iringa ha dovuto affrontare per arrivare ad ottenere i finanziamenti necessari per il completamento del progetto secondo il piano da tempo approvato ma che richiede importanti passaggi legati alle autorizzazioni locali ed al rinnovo dei contratti con la rete elettrica nazionale (ricordo che il progetto da tempo ormai non è più isolato ma sarà integrato nella rete nazionale permettendo in questo modo di trovare in ciò le risorse necessarie al futuro mantenimento autonomo dell’impianto stesso); l’8 dicembre 2020 Padre Luciano Mpoma (delegato della Diocesi di Iringa e direttore della società che la diocesi ha specificamente destinato alla gestione del progetto), ha firmato l’accordo preliminare con il Governo della Tanzania, ottenendo finalmente le certificazioni necessarie per poter accedere ai crediti bancari agevolati ed al sostegno della Agenzia delle Nazioni Unite per la Cooperazione allo Sviluppo e recuperare così le coperture finanziarie necessarie al completamento di questa ultima fase.
Sostenuti da questa nuova spinta locale, Don Luciano Mpoma (direttore di Lung’ali Natural Resources ltd – la società suggerita da noi e allestita dalla Diocesi di Iringa per seguire operativamente il progetto comune) sta faticosamente organizzando il lavoro per riavviare il cantiere di Maguta dopo due anni di fermo.
La strada di servizio alla condotta forzata, mantenuta praticabile grazia al continuo lavoro dei nostri amici di Madege sotto la guida di Padre Luciano Mpoma (Diocesi di Iringa) e dei tecnici locali (di Lung’Ali, la società voluta dall’Arcivescovo di Iringa – Mons. Tarcisius Ngalalekumtwa – proprio per occuparsi del nostro progetto)
Abbiamo sempre sostenuto, nel solco tracciato dal professor Edgardo Monari, che avremmo potuto definire positivamente compiuto il nostro impegno nel momento in cui non saremmo stati più indispensabili al suo sostentamento.
La “nostra” casa a Maguta, sulle montagne, lungo la valla ero Lukosi, vicino al villaggio di Madege (che da il nome al progetto). Intitolata al Professor Edgardo Monari e al suo amico Gianfranco Manservisi, è stato il rifugio accogliente per tutti i nostri volontari che si sono avvicendati in cantiere, speriamo di poterla riaprire presto per completare il lavoro assieme agli amici tanzaniani.
E’ di queste ultime settimane la comunicazione dell’avvenuta stipula dei contratti per l’ottenimento dei crediti necessari e la conseguente definizione del contratto di fornitura ed installazione della parte elettromeccanica mancante per il completamento della centrale e per arrivare all’allacciamento alla rete ed alla distribuzione dell’energia ai villaggi.
Gli operai al lavoro nel cantiere di Maguta (nei pressi del villaggio di Madege, lungo la valle del Lukosi) per mantenere in efficienza le nostre attrezzature, portate sul posto dall’Italia e in anni di viaggi di Solidarietà e ormai bisognose di continui interventi di manutenzione.
Anche se non possiamo ancora farlo in presenza sul posto, come abbiamo sempre caparbiamente cercato di fare, abbiamo continuato a sostenere e spronare la Diocesi di Iringa e per essa la loro società Lung’ali (che nella lingua locale ha l’evocativo significato di “lanterna”), sorta per volere comune nel 2013 proprio per questo scopo; e ora finalmente una luce si intravede all’orizzonte.
Ora finalmente la Diocesi di Iringa (e per essa Lung’ali sotto la guida di Don Luciano Mpoma) potrà operare con maggiore autonomia, per il completamento del progetto.
A breve saranno conclusi gli accordi, gestiti direttamente da Lung’ali, per gli ordini delle attrezzature necessarie al completamento della centrale elettrica e per passare finalmente ad allacciare l’impianto alla rete di distribuzione.
Vi terremo costantemente aggiornati su questi ultimi importanti sviluppi che dovrebbero finalmente condurre al completamento del progetto idroelettrico integrato.
Don Luciano Mpoma (al centro con gli occhiali) don gli operai del cantiere di Maguta. Fino al 2020 abbiamo sostenuto i costi del mantenimento di questi operai, ora l’onere è tutto sulle spalle della Diocesi di Iringa che chiede il nostro aiuto: aiutateci ad aiutarli !!!
Progetto Under the Mango Tree a Tabora
Il ringraziamento dei bambini albini ospiti della Suore della Provvidenza nella casa di Tabora cui anche noi abbiano contribuito a realizzare. Ora il progetto deve proseguire per essere completato con altre strutture per l’accoglienza, l’istruzione e l’integrazione dei bambini albini con gli altri loro coetanei. (un grazie speciale a Nicoletta Ferrari e a tutte le sorelle della congregazione delle Suore della Provvidenza che ci hanno accolto in questo progetto)
Il progetto si sta ampliando con il sostegno della rete di associazioni (tra le quali la nostra) e della Diocesi cattolica di Tabora, con la realizzazione della scuola materna aperta a tutte le famiglie della città e collegata al centro di accoglienza dei bambini albini nella parrocchia di Mary Mother of God di Cheyo.
Le prime fasi della realizzazione della scuola elementare della Parrocchia di Mary Mother of God subito fuori dal perimetro della casa e della scuola materna (sullo sfondo dietro al muro) gestite dalle Suore della Provvidenza e realizzate con il contributo tecnico e logistico di SCSF e dei nostri volontari e volontarie.
Come sapete SCSF ha contribuito fin dall’inizio con il sostegno tecnico, logistico ed economico alla realizzazione della casa, della scuola materna e da ultimo con l’acquisto del minivan per il servizio di scuolabus, fondamentale per assicurare l’accesso a scuola in sicurezza per i più piccoli.
L’arrivo del mini-bus donato da Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere al Centro di Accoglienza per i bambini albini di Tabora (Tanzania) nell’ambito del progetto “Under the Mango Tree” che si occupa del recupero e re-inserimento dei bambini albini abbandonati e vittime di violenze.Il mini-bus donato da SCSF alla scuola di Tabora, riverniciato nei colori “regolamentari” per i servizi di scuolabus in Tanzania.
Il nuovo servizio (sostenuto anche dal contributo delle famiglie che ne usufruiscono) è stato molto apprezzato, al punto che la parrocchia lo ha dovuto ampliare affiancando al nostro un secondo bus più grande.
Il nuovo scuolabus che affiancherà quello donato da SCSF lo scorso anno
Assieme a Nicoletta Ferrari (coordinatrice del progetto) ed alla Congregazione delle Suore della Provvidenza per l’infanzia di Piacenza (che conducono la casa e la scuola materna) stiamo organizzando il nostro contributo per il proseguimento del progetto Under the Mango Tree che attualmente costituisce per SCSF la più reale e concreta possibilità e fida per proseguire la nostra attività in Tanzania. Abbiamo in programma di avviare attività di raccolta fondi e campagne di crowdfunding che in attesa di poter tornare sul campo, ci consentano di proseguire il nostro impegno a Tabora.
Le nuove aule della scuola elementare della parrocchia di Mary Mother of God, nel quartiere di Cheyo a Tabora (Tanzania) dove sorge il centro di accoglienza per i bambini albini abbandonati. La scuola elementare è in corso di realizzazione con il contributo economico della Congregazione delle suore della Provvidenza per l’infanzia di Piacenza e della Diocesi di Tabora in collaborazione con la parrocchia locale.
Infine, il rendiconto delle attività di SCSF riferito al biennio 20/21 sarà pubblicato sul nostro sito web non appena verrà approvato dal CD.
Molte sono ancora le cose che vorremmo condividere con voi le immagini che più di tante parole, possono rendervi conto di come i nostri progetti stiano proseguendo, nonostante le difficoltà, a piccoli passi.
Siete invitati ad accedere al nostro blog su www.scsf.it dove troverete gli aggiornamenti e le immagini più recenti.
In ricordo degli amici che ci hanno lasciato
Vorrei poi ricordare assieme a voi gli amici che in questi ultimi mesi ci hanno lasciato per tornare alla casa del Padre: Aristide Govoni che assieme al prof. Monari rese possibile la realizzazione della centrale di Usokami; Paolo Pallotti amico fraterno di Edgardo e di mio babbo, consigliere, guida e memoria preziosa per noi ed in particolare per me, sempre attivo solerte nell’aiutarci in mille modi; Don Giulio Matteuzziamico di una vita per Gianfranco e molti di noi, è sempre stato vicino alla nostra associazione con spirito di amicizia; “aiutateci ad aiutare” era il suo motto per mettere in contatto sensibilità e animi differenti; Don Tarcisio Nardelli, missionario e parroco di Usokami, consigliere e da sempre guida spirituale per tutti noi prima in Tanzania e poi in Italia assieme a Don Giovanni Cattani; Mario Canali che fu il braccio destro di Monari soprattutto negli ultimi viaggi quando era già malato e debole e che si fece carico di consegnare nelle mani di Gianfranco l’attività del progetto idroelettrico in Tanzania. Purtroppo questo periodo ci ha privato di molti amici, ma sono convinto che la schiera di coloro che ci sostengono non sia per questo più esigua e l’esempio di questi nostri amici è la nostra guida e la nostra “lanterna” nel cammino a piccoli passi di Solidarietà.
Nella speranza di potervi rivedere tutti di persona al più presto mi è preziosa l’occasione per fare a tutti voi i nostri più sinceri e sentiti auguri di Buon Natale e Buone feste, sperando che nonostante tutto quello che abbiamo passato negli ultimi mesi e che ancora ci sta affliggendo, possiate trascorrere un Natale di pace e serenità assieme alle persone che vi sono più care e che vogliate continuare a sostenerci e a condividere lo spirito di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere anche nel prossimo anno.
Buon Natale e buon anno nuovo !
Stefano Manservisi e tutti i consiglieri di SCSF
Quello che stiamo attraversando è un periodo molto difficile e complesso, soprattutto per le associazioni come la nostra che operano all’estero, con risorse proprie e contributi volontari e siamo consapevoli delle difficoltà di ciascuno anche perché ne sperimentiamo direttamente il peso.
Siamo tuttavia fermamente convinti che dalle situazione difficili come quella che ci sta affliggendo (e con noi tutto il mondo) si possa uscire solo tutti assieme guardando oltre con solidarietà, cooperazione e senza frontiere:
Continuate a sostenere i nostri progetti:
conto corrente postale: n° 17657404
conto corrente bancario: IBAN: IT40T0329601601000066331084
5×1000 a favore di: Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere c.f.03249840376
Potete indicare il progetto che volete sostenere:
Hi project Madege (progetto idroelettrico integrato “pane, acqua, salute, istruzione, lavoro”, nella Diocesi di Iringa, Tanzania)
Under the Mango Tree (per il sostegno a i bambini albini di Tabora,Tanzania)
Se volete restare in contatto con noi non dimenticate di lasciarci il vostro nome e un contatto, oppure seguiteci su http://www.scsf.it
In questo ultimo scorcio di anno Marco, Simone assieme agli operai stanno facendo veramente un lavoro stupendo ed impagabile. Di seguito il massaggio direttamente dalle parole di Marco (che ormai, giustamente a mio parere, si firma scherzosamente, S.Marco):
“Comincia a piovere, oggi giornata dedicata a P. Luciano che è salito da noi per verificare la situazione. Abbiamo parlato dei prossimi impegni e modalità per affrontarli. Abbiamo insistito sulla puntualità quando si riprenderà il lavoro con altri tecnici della Brulli che non disporranno di molto tempo. Noi nei prossimi giorni continuiamo il lavoro accanto alla turbina, non cosa da poco e crediamo di fare un buon lavoro. Domani il programma è di infilare il gruppo turbina e volano nel cassone tegoli. Ti manderò aggiornamento fotografico di questa bella macchina che sto imparando a conoscere. A domani. S. Marco”
Ed eccole le ultime immagini che Marco ed Elia ci hanno mandato proprio ieri (12 dicembre 2018) dal cantiere a valle delle cascate del Lukosi, con i commenti di Marco:
“Fasi del montaggio della turbina riprese dalla sala di controllo ormai ultimata“
“Vano turbina, siamo pronti alla posa“
“La sfiliamo dalla sua “camicia”“
“la stiamo infilando nel suo alloggiamento“
“Il cuore“
“Stiamo preparando i tirafondi della valvola a farfalla“
“Fin qui arriverà il getto di calcestruzzo che ingloberà la turbina, esclusa la valvola a farfalla che è dietro di me“
Continuo ad essere ammirato dal lavoro che Marco, assistito dall’Ing. Simone Miranda ed aiutati dagli operai africani stanno facendo, al tutti loro ed anche ad Anna che continua infaticabile a mantenere operativa ed accogliente Casa Monari per i nostri volontari e tecnici italiani, vada il nostro più caloroso e fraterno ringraziamento. Da parte mia anche un poco di “invidia” per non poter essere assieme a loro in questo momento.
Grazie ragazzi, continuiamo a fare “piccoli passi” assieme !!! BUON LAVORO !!!
I saluti dei volontari che stanno completando la realizzazione della centrale idroelettrica dell’Hi project Madege, da Maguta in occasione della assemblea dei soci di SCSF
un altro anno è trascorso; un altro anno impegnativo ma per usare le parole di Edgardo Monari, abbiamo fatto ancora tanti piccoli passi, assieme ai nostri amici.
Il progetto “Under the Mango Tree”, di sostegno alla casa di accoglienza per i bambini albini a Tabora, dopo il completamento della scuola materna è ora in piena attività.
Le Suore della Provvidenza per l’infanzia abbandonata di Piacenza che hanno la responsabilità educativa dei bambini ospiti e l’onere della conduzione del centro, hanno rinnovato la richiesta del nostro aiuto per proseguire il assieme cammino.
Sarà propriamente un cammino di solidarietà verso i più deboli tra i piccoli e di cooperazione tra diverse associazioni, senza frontiere: in Italia oltre alla Congregazione delle Suore della Provvidenza, da Firenze il Progetto Agata Smeralda continuerà a sostenere le spese di vitto, alloggio e sussistenza dei bambini ospiti con progetti di adozione a distanza; SCSF continuerà a dare supporto tecnico e logistico per la conduzione e l’ampliamento delle strutture; in Tanzania la Diocesi di Tabora, cui compete la responsabilità legale del progetto, curerà e seguirà tutti i rapporti con le amministrazioni locali e con il governo della Tanzania, il comitato locale, cui hanno dato vita alcune famiglie della parrocchia, darà sostegno in molti modi diretti e concreti alla conduzione della casa.
Assieme potremo contribuire a restituire ai bambini ospiti della casa l’affetto e le cure cui hanno naturale diritto, educando i loro coetanei meno sfortunati e le loro famiglie alla convivenza ed alla accettazione delle diversità come occasioni di crescita.
In concreto stiamo completando, con il sostegno di quanto raccolto nelle occasioni e negli incontri di Solidarietà realizzati in Italia dal 2017, il progetto per la realizzazione di un piccolo impianto fotovoltaico che servirà ad alleggerire la bolletta della lavanderia di casa, assicurando un livello di cura e di igiene adeguato alle necessità dei bambini, cosa per noi ovvia ma non così scontata e facile da realizzare e mantenere con risorse limitate dove permangono difficoltà di approvvigionamento sia idrico che elettrico.
Il prossimo importante passo per “costruire l’eccellenza per combattere l’ignoranza” sarà la realizzazione della scuola primaria, dove i bambini che ora crescendo ed uscendo dalla materna devono essere avviati presso altri istituti, potranno proseguire nel cammino di istruzione e integrazione iniziato all’ombra del Mango. Siate generosi !
Il progetto idroelettrico integrato Hi Project Madege per dare accesso all’energia alle famiglie delle zone agricole sulle montagne dell’Altopiano di Iringa à finalmente in via di completamento e possiamo sperare concretamente di accendere la luce nella notte africana entro il prossimo anno. E’ prematuro ora parlare di inaugurazione ma sarò felice di poterlo fare presto. Non sono mancate le difficoltà, non solamente economiche ma ciò che speravamo potesse essere ultimato entro il prossimo Natale sarà posticipato solo di pochi mesi. Spesso mi sono sentito ripetere dai nostri amici africani, quando insistentemente cercavo di spronare il mantenimento di impegni e tempi, che se noi (intesi come europei e occidentali più in generale) abbiamo gli orologi, loro (intesi come africani in generale) hanno il Tempo e che non dovevamo essere così “presuntuosi” da voler decide sia come che quando raggiungere gli obiettivi del nostro comune progetto.
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La necessità di dover accettare condizioni differenti da quelle che avevamo immaginato per questo impegnativo ed importante progetto è diventata lezione di umiltà; a volte occorre comprendere che i progetti della provvidenza (o comunque la si voglia chiamare) possono essere differenti, soprattutto quando ci si deve confrontare con cultura, storia, attitudini ed ambienti culturali e naturali diversi dai nostri ma certamente non per questo meno degni di rispetto e considerazione, soprattutto perché non bisogna mai dimenticare che siamo ospiti, certamente fraterni ed amici ma pur sempre ospiti e di questo fare tesoro. Non dobbiamo mai dimenticare che in questa attività è sì fondamentale fare programmi, anche ambiziosi, ma sempre sapendo che dovranno per forza essere rifatti, non di meno ciò è necessario perché altrimenti l’unica certezza a concretizzarsi sarà quella di un probabile fallimento. Specialmente in questo particolare periodo storico dove a casa nostra spesso lo spirito di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere viene confuso con un egoistico plauso ad aiutare gli altri “a casa loro” unicamente per evitare che i loro problemi diventino i nostri e non già come giusta e naturale necessità di dare a tutti, in qualsiasi luogo, le stesse opportunità di sviluppo, benessere, e pace.
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Il mutato clima politico sia in Europa e in Italia, dove si fatica a capire qual strada potrà prendere il cosiddetto “terzo settore”, che in Tanzania, dove pure partendo da sacrosante istanze di lotta alla corruzione si sta purtroppo tornando verso un “dirigismo” che speravamo superato ma del quale temo resti in capo a noi (Europei) una parte di responsabilità se non altro per l’esempio che stiamo dando agli occhi di chi finalmente aveva cominciato a vederci non più solo come speculatori ma come partner per uno sviluppo equo comune e che ora invece si sente respinto e rifiutato.
Anche se il colore politico alla fine è indifferente, il risultato in termini di difficoltà è comunque pesante per la nostra attività in Tanzania: burocrazia, controllo e diffidenza sono tornate a pesare in modo sempre più difficilmente sostenibile, in particolare nel momento in cui le nostre risorse, essendo state spese per arrivare sin qui si stanno assottigliando.
Tuttavia siamo davvero alle battute finali di quello che non è solo il compimento di un progetto ambizioso, faticoso, impegnativo e fondamentale per il miglioramento delle condizioni di vita future delle persone e delle famiglie che abitano nelle zone agricole servite dall’impianto, ma potrà finalmente diventare quel motore capace di dare energia al più ampio ed importante progetto immaginato dalla visionaria lungimiranza di Edgardo Monari e di chi ne ha condiviso idee entusiasmi e sconfitte:
pane, acqua, salute, istruzione e lavoro per tutti.
Quando saremo finalmente “sollevati” dall’impegno per il completamento dell’impianto, potremo dedicarci, se ne verremo richiesti dai nostri amici, a condividere con loro le nostre conoscenze e capacità per migliorare le loro condizioni di vita con più limitati ma concreti progetti per la distribuzione dell’acqua dal bacino ai villaggi, per il miglioramento dell’agricoltura e della alimentazione.
In questa ultima direzione ci stiamo muovendo per cercare altre opportunità delle quali spero potremo rendervi partecipi qualora si concretizzassero nei prossimi mesi.
Un ringraziamento affettuoso e di sincera e fraterna riconoscenza a tutti gli amici che ci hanno concretamente aiutato nel percorso di quest’anno: Marco e Anna che sono ancora in Tanzania da aprile ininterrottamente, senza il cui aiuto nulla di tutto quello che è stato fatto là sarebbe stato possibile, e poi Luciano, Mario, Marisa, Silvia, Manuela, Paolo, Eugenio, Tarcisio, Giuliano, Andrea, Giuseppe e tutti gli altri uno ad uno assieme alle famiglie che sopportano e condividono l’impegno e le assenze dei volontari.
Spero di incontrarvi personalmente numerosi nelle prossime occasioni di incontro, a tutti voi amici i miei sinceri auguri per un sereno completamento dell’anno che ormai sta per finire, nella speranza che il prossimo porti pace e serenità a tutti noi, nello spirito di condivisione e fraternità che ci viene indicato dal Santo Natale che si sta avvicinando.
Continuate a seguirci, a sostenerci e a spronarci, siate solidali e cooperate in tutti i modi che la vostra sensibilità vi suggerisce.
Non potevamo ricevere migliori auguri per il prossimo Natale di quelli che ci sono stati regalati ieri 25 novembre 2018, nelle sale di Villa Pallavicini, dal Trio d’Archi con l’esecuzione dell’Assaggio Musicale e seguito della presentazione dei progetti di SCSF.
Un grazie di cuore ed un altrettanto sentito augurio per un Natale sereno e riscaldato dallo spirito di fraternità che ci accomuna.
Grazie a Maria Giulia de Petris (violino), Irene Pizzi (violino) e Marina Scaramagli (violoncello).
domani mattina io, Gianfranco e Mario partiremo dall’aeroporto di Bologna alla volta di Dar Es Salaam dove arriveremo alle tre del mattino circa di mercoledì 7 novembre; di li senza sosta, prenderemo il volo per Mwanza assieme all’amico Asghedom.
Arrivati a Mwanza alle 8 circa della mattina sempre di mercoledì, proseguiremo in auto per Tabora (circa 500 km) dove arriveremo la sera stessa.
Ci fermeremo la per incontrare l’Arcivescovo di Tabora e le Suore della Provvidenza per l’Infanzia che sono già sul posto, per cercare di dare l’avvio alla realizzazione della casa per i bambini Albini, dando un supporto tecnico e organizzativo alle Suore (che ne sono prive)
Poi, rientrando verso Dar Es Salaam, faremo sosta un giorno a Mwanza per incontrare il Presidente del Bugando Medical centre e siglare le convenzioni relative al progetto del “Professor Edgardo Monari C.T. Scan Service” (la TAC) e verificare che tutto stia funzionando conrrettamente.
Di seguito torneremo a Dar dove Gianfranco e Mario si riuniranno ad Andrea, Marco, Giuseppe ed Annamaria che arriveranno dall’Italia il 13 sera e proseguiranno assieme verso Iringa, e Madege per cominciare il III periodo di cantiere del Progetto Idroelettrico Integrato (H.I.Project Madege) con l’biettivo di completare le opere in calcestruzzo per la condotta forzata e predisporre per il completamento dell’ultimo “salto” di 100 metri e per la realizzazione della centrale per l’anno prossimo.
Io dovrò rientrare il giorno stesso per essere a Bologna il 14 novembre, Andrea rientrerà il 30 novembre.
Gianfranco, Mario, Marco, Giuseppe ed Annamaria resteranno per occuparsi dei lavori e degli incontri con le autorità locali fino al 18/20 di dicembre e rientreranno il 22 giusto in tempo per festeggiare il Natale in famiglia.
Carissimi amici, non ci è sfuggita la data! Ma le cose da fare e coordinare sono tante che con tutta la nostra buona volontà non siamo riusciti a organizzarci prima.
Il 17 luglio del 1982 nasceva Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere, “organismo volto ad opere di promozione umana nei paesi in via di sviluppo”, come lo ha voluto battezzare il motore principale del gruppo di amici che lo costituì trent’anni fa: il professor Edgardo Monari.
Di seguito riportiamo il pensiero del nostro attuale presidente in occasione della prossima vicina assemblea ordinaria dei soci poi vi informeremo della altre iniziative che sono in preparazione per ricordare la nostra storia trentennale ed aggiornarvi sull’avanzamento dei nostri progetti.
30 anni di Solidarietà
Di Gianfranco Manservisi
Bologna 24.09, giornata nella quale si ricorda la Beata Vergine della Mercede patrona dell’Ordine fondato in Spagna, in Aragona per la liberazione degli schiavi e dei rifugiati tanti anni fa. Sembra oggi.
Care amiche e cari amici,
da tanto avrei voluto scrivervi per dare notizie, ma nuovi avvenimenti e nuove situazioni mi hanno fatto rimandare il momento. Poi alcuni giorni fa, per caso (oppure non lo è stato) ho incontrato una persona anziana che mi ha parlato bene di Edgardo (il professore) dicendomi che sapeva di un suo interessamento verso l’Africa poi chiedendomi:
“Dunque voi chi siete? E cosa fate?” È stato un momento imbarazzante. Avrei potuto rispondere tanto e niente.
Lo faccio ora brevemente, tralasciando nomi e cognomi, per essere più dettagliato durante la prossima vicina assemblea ordinaria dei soci (sabato 29 settembre prossimo alle ore17:30 a villa Pallavicini dopo la messa in suffragio di Edgardo Monari che si celebrerà alle ore 16:30) e durante gli incontri che stiamo preparando in occasione del 30esimo anniversario della fondazione di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere nata ufficialmente nel 1982.
Intanto posso dire che oggi sono presenti in cantiere 61 operai africani e tre amici italiani. Il lavoro principale consiste nella esecuzione dei getti in calcestruzzo per le opere complementari alla condotta forzata (blocchi e selle di appoggio); frantumazione dei blocchi di roccia per la preparazione della ghiaia, introvabile sul posto e con costi impossibili. Un’altra notizia importante è che finalmente la TAC è di nuovo in funzione e viene utilizzata per i pazienti del Bugando Medical Centre di Mwanza. Pensate che attualmente questa è l’unica TAC operativa per un bacino di milioni di persone le altre, che si contano sulle dita di una mano, o sono fuori servizio per mancanza di fondi per la manutenzione o sono private a pagamento e si usano solo con la CARTA di CREDITO. L’ultimo intervento di manutenzione è stato eseguito – LAMPO – dall’amico Gandini il lunedì mattina per Mwanza e tornato il venerdì successivo per riferire di avere risolto l’inconveniente. Vorrei sottolineare la tempestività e gratuità dell’intervento. In questi giorni sono arrivati ad Iringa 3 container pieni di materiali necessari ai nostri lavori. Ci sono anche 750 m2 di pavimenti ceramici che assieme a Stefano sono stati ordinati da amici di Sassuolo per la scuola di monsignor Vescovo.
A proposito di Monsignore, da poco nominato segretario della Conferenza Episcopale di Tanzania, a lui rinnovo i miei e nostri complimenti e felicitazioni.
A questo punto non mi resta che ringraziare tutti gli amici di Reggio Emilia, le Sorelle della Provvidenza per l’infanzia abbandonata di Piacenza con in testa la madre generale Suor Carla Rebolini, tutti gli amici di Bologna e San Giovanni, gli amici della Romagna e i saldatori della condotta, gli amici della Brulli Energia, della ZECO Hydropower e della Marelli Motori Elettrici e tutti coloro che in qualche modo, anche minimo, hanno partecipato o stanno partecipando alla realizzazione dei nostri progetti. Un grazie particolare a mons. Paul Ruzoka Arcivescovo di Tabora, a mons. Tarcisius Ngalalekuntwa Vescovo di Iringa, ed a tutti i sacerdoti, padre Luciano, padre Peter e gli altri incaricati dai vescovi a partecipare alla nostra AVVENTURA AFRICANA.
Auguro a tutti voi ogni bene, un abbraccio forte.
Gianfranco Manservisi
(Presidente di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere o.n.g.)