1° 011 viaggio di Solidarietà – Martedì 29 marzo

Gianfranco Carlo e Mario sono arrivati a Morogoro. Il viaggio è reso più faticoso e lento dalla pioggia ma tutto sta andando secondo i programmi.

Dopo l’intensa giornata di ieri, trascorsa tra gli incontri con gli amici di Dar e gli impegno organizzativi e logistici, la giornata di oggi è dedicata alla preparazione degli incontri con il Vescovo di Iringa dei prossimi giorni.

Il viaggio di domani sarà piuttosto faticoso, speriamo senza pioggia anche se le previsioni non sono diverse da oggi.

scm

1° 011 viaggio di Solidarietà – Domenica 27 marzo

Gianfranco, Carlo e Mario sono partiti stamattina per il viaggio di Solidarietà (e Cooperazione Senza Frontiere) che aprirà l’attività del 2011.

Questo breve primo viaggio ha lo scopo di riprendere ed aggiornare i rapporti tra la nostra o.n.g. e la diocesi di Iringa (nostro partner in Tanzania) per il proseguimento delle ultime fasi esecutivi dell’Hydroelectric Integrated Project “Madege”.

Sarà un viaggio breve ma denso di incontri ed impegni sia a Dar Es Salaam che ad Iringa in vista dei prossimi viaggi operativi.

Cercheremo di tenervi aggiornati da queste pagine e dalla nostra pagina Facebook

Proposte Natalizie di Solidarietà (e Cooperazione Senza Frontiere)

Ecco le proposte natalizie per sostenere i progetti di Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere o.n.g.

Saremo alla parrocchia di Santa Maria in Strada (via Stradellazzo, 25 Anzola dell’Emilia) nelle giornate di:
SABATO 11 DICEMBRE dalle 15:30 alle 17:30 e
DOMENICA 12 DICEMBRE dalle 11:30 alle 13:00

Chi è interessato lasci una e.mail a: scsf.ong.it@gmail.com (nell’oggetto indicate: SCSF proposta natalizia)

salvadanaio

salvadanaio € 3,00

shopping bag natalizia

shopping bag natalizia € 7,00

i portachiavi masai

i portachiavi masai € 5,00

Lasciate il vostro ordine a scsf.ong.it@gmail.com

Invito per martedì 30 novembre

Grazie alla collaborazione con l’Ausl di Bologna

Martedì 30 novembre 2010 dalle 9,00 alle 18,00

Alcuni soci e amici saranno presenti nell’atrio centrale dell’Ospedale Maggiore di Bologna con un banchetto informativo e di raccolta fondi per la

1^ proposta di “solidarietà” natalizia


10 NOVEMBRE 2010: SISTER VIOLET NEL DIPENSARIO DI MADEGE

 

Superata Madege si gira a destra e salendo con fatica per la strada ripida si arriva su di un collina dove si trova il Dispensario. La giornata è limpida di una luce tenue. Si dominano le vallate circostanti ricche di vegetazione: boschi, campi coltivati percorsi da sentieri e da qualche strada sterrata dal percorso ondulante. Siamo accolti dai bambini del posto con cui gioco a pallone con una palla fatta di stracci. Si divertono ai miei errori. Ridono in modo festoso quando faccio vedere la loro immagine riflessa nella mia macchina fotografica dopo averli ripresi. Dall’edificio dove abitano ci viene incontro Sister Violet una giovane e graziosa suora di 31 aa con studi di medicina sulle spalle che ci apre il dispensario. Appartiene all’ordine delle Suor Teresine. E’ sola a gestirlo anche se nella casa sono in tre sorelle. Siamo venuti come ONG con il Presidente Geom. Manservisi, il figlio Stefano e Mario che ci ha segnalato il dispensario per valutare se la possiamo aiutare. Mario ci ha riferito essere l’unico della zona e che la principale criticità è la mancanza di soldi per acquistare le medicine. Si entra in un’ampia sala con numerose panche con funzione di accoglienza ed ai cui lati si aprono alcune porte. E’ imbarazzata perché il mio sembra più un interrogatorio che una conversazione. Precisiamo il motivo della visita e Sister Violet sembra rasserenarsi. Ci presenta dapprima la stanza dove visita il medico in questo periodo non presente, poi quella dove entrano le persone con dolori ai denti. Nessun intervento chirurgico viene eseguito ma solo distribuita un po’ di aspirina o un analgesico. In un altro ambulatorio si trova un armadio con le poche medicine in suo possesso. Sono presenti anche sacche di soluzione fisiologica per idratare chi sta male. Fra un ambulatorio e l’altro si trova sul muro l’elenco delle “top ten diseases” che più di frequente giungono alla sua attenzione. Spiccano quelle polmonari ( bronchiti, asma, ) oltre alla malaria e alle malattie reumatiche. Proseguendo d’angolo si entra nel laboratorio dove si effettuano alcuni esami base fra cui la glicemia. Spicca il microscopio per la diagnosi delle parassitosi fra cui quelle più frequenti sono le intestinali. Il lato contiguo è dedicato ai bambini con un ambulatorio per loro e quello accanto alle vaccinazioni. Vengono eseguite anche nei villaggi con cadenza quindicinale. Poi si passa alle stanze di osservazione dove i pazienti più gravi vengono trattenuti in osservazione. Due letti in una camera per i bambini le cui pareti sono affrescate dai loro disegni, due nella camera degli uomini e due in quella per le donne. I pazienti più gravi vengono inviati negli ospedali vicini con viaggi massacranti date le strade sterrate e le notevoli distanze. Non sempre ci si può permettere il lusso del viaggio per mancanza di soldi.

Poi si passa in una costruzione a fianco tutta dedicata alle gravide in procinto di partorire. Tutte le camere sono spartane con pochi letti per poi arrivare alla sala parto. Di fianco una camera per le nurses chiamate al bisogno altrimenti Sister Violet fa tutto da sola. Ci presenta la sua strumentazione che si limita a qualche guanto costoso, qualche garza, alcuni punti di sutura e qualche boccetta di anestetico. Sul tavolo di fronte al letto ginecologico un libro aperto di anatomia dell’apparato genitale femminile un po’ ingiallito che Sister Violet consulta al bisogno. Più oltre l’ultima stanza dove riposano le nurses in attesa del parto.

Abituati ad ospedali attrezzati e supertecnologici colpisce la povertà di mezzi con cui Sister Violet offre un primo aiuto a chi la cerca ( si presentano dalle 5 alle 20 persone/die), e la sua abnegazione: è disponibile giorno e notte. Ampio è il ventaglio di terapie che vengono offerte: dalle parassitosi, alle malattie respiratorie, all’AIDS senza dimenticare l’importante assistenza la parto.

Alla domanda di che cosa ha bisogno ha risposto senza pensarci su di soldi ( money) per comperare medicine il cui beneficio va a favore delle popolazioni dei villaggi circostanti ubicati in zone impervie lontani da ogni ospedale cittadino. Perché non aiutarla?

Carlo Lesi (da Maguta -TZ)

Rientrati !

Gianfranco e Mario sono rientrati sabato scorso (24 aprila) da Dar Es Salaam, dopo il soggiorno prolungato a causa dell’eruzione del vulcano islandese.

Il tempo forzatamente speso a Dar è stato comunque proficuo ed è servito per approfondire incontri e rapporti importanti per il proseguimento della nostra attività in Tanzania.

Globalizzazione!

L’eruzione del vulcano Eyjafjallajokull e le conseguenze sui voli in Europa hanno costretto Gianfranco e Mario, che sarebbero dovuti rientrare oggi, ad un prolungamento del loro soggiorno a Dar Es Salaam.

La compagnia aerea ha informato che il rientro è al momento prenotato per venerdì prossimo salvo variazioni.

Dar Es Salaam dall'aereo

Dar Es Salaam dall'aereo

Viaggio in Tanzania del Presidente di S.C.S.F.

Gianfranco Manservisi accompagnato da Mario Canali è in viaggio in Tanzania per incontrare le autorità religiose ed amministrative locali.

Nei giorni scorsi presso la Diocesi di Iringa ha potuto incontrare Mons. Tarcisius Ngalalekumtwa, vescovo di Iringa, con il quale ha avuto approfonditi colloqui per la gestione dei rapporti con gli operai e con le amministrazioni locali.

Ha anche incontrato la direttrice dell’ospedale di Tosamaganga (struttura di proprietà della Diocesi di Iringa gestita in collaborazione con il goveno) che ha rinnovato la richiesta di aiuto per la ristrutturazione del padiglione di medicina femminile.
Il padiglione (che avevamo già visitato nel viagio del dicembre scorso) ospita un sovrannumero di donne in condizioni igieniche inaccettabili e in locali assolutamente inadeguati per una struttura ospedaliera.

Durante i passaggi a Dar Es Salaam si sono anche tenuti incontri con i tecnici della società TanEsco (che gestisce la produzione e distribuzione dell’energia in Tanzania) e presso la REA (Rural Energy Agency) del Ministero dell’energia e delle risorse minerarie.

Il rientro in Italia è previsto per domenica prossima 18 aprile.

Mons Tarcisius Ngalalekumtwa (Iringa)

Mons. Tarcisius Ngalalekumtwa (Vescovo di Iringa) riceve Gianfranco Manservisi (presidente di S.C.S.F.) e Mario Canali davanti all'ingresso della Chiesa Cattedrale di Iringa (7 maggio 2007)

Collaudo dell’alternatore

Si è positivamente completato, presso la Marelli Motori di Arzignano Vicentino, il collaudo dell’alternatore che una volta accoppiato alla turbina (in produzione presso la ZECO Hydropower di Fara Vicentino) permetterà di produrre 1200 kW di energia per il Progetto Idroelettrico Integrato che stiamo realizzando per la Diocesi di Iringa in Tanzania.

L’impianto porterà energia elettrica pulita e da fonte rinnovabile a una ventina di villaggi. Le prime a beneficiarne saranno le strutture assistenziali ed educative della diocesi dislocate nei venti villaggi che verranno via via collegati alla linea elettrica. Successivamente è previsto che anche altre strutture ed attività si potranno collegare nei tempi e nei modi che saranno definiti.

Al collaudo, eseguito dai tecnici della Marelli Motori, erano presenti oltre al Presidente Manservisi, anche i tecnici della ZECO che sta producendo la turbina cui dovrà essere accoppiato l’alternatore e della Brulli Energia di Reggio Emilia che ci assiste nella progettazione elettrica esecutiva ed idraulica dell’impianto.

Collaudo dell'alternatore presso la Marelli Motori

Collaudo dell'alternatore presso la Marelli Motori

Strumenti di controllo al collaudo dell'alternatore presso la Marelli Motori

Strumenti di controllo al collaudo dell'alternatore presso la Marelli Motori

Salpati i nostri containers!

E’ salpata dal porto di Ravenna la nave Sariska con a bordo 22 gabbie container contenenti i tubi metallici che una volta asssemblati, costituiranno il chilometro di condotta forzata che porterà l’acqua dallo sbarramento gravitario a monte, sul fiume Lukosi, fino alla centrale elettrica a valle dopo un salto di 100 metri.

L’arrivo al porto di Dar Es Salaam, dopo uno scalo a Gioia Tauro ed uno a Jeddah, è previsto per il 15 di agosto. Dopodichè, espletate le complesse ed onerose pratiche doganali (con l’aiuto prezioso di Padre Luciano Mpoma che opera a Dar per conto di Mons. Tarcisius Mgalalekuntwa, vescovo di Iringa), le gabbie saranno trasferite in cantiere a Manguta via terra, percorrendo i circa 600 chilometri di strada che porta ad Iringa e di qui i circa 70 chilometri di strada bianca che attraversando l’altopiano e le montagne,  fino ad una altezza di oltre 2000 metri, conduce al cantiere del Progetto Idroelettrico.

I tubi della condotta pronti per l'imbarco al Terminal Container del Porto di Ravenna

I tubi della condotta pronti per l'imbarco al Terminal Container del Porto di Ravenna

Le operazioni di imbarco al Terminal Container del Porto di Ravenna

Le operazioni di imbarco al Terminal Container del Porto di Ravenna