Aggiornamenti – II° semestre 2023

La transizione che porterà Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere verso la nascita di “fondazione SCSF” sta procedendo, a piccoli passi come nostra ormai consolidata modalità.

L’impegno burocratico è notevole e come sapete non abbiamo segreteria o personale che si possa dedicare a queste impegnative e delicate attività che solo apparentemente non hanno utilità diretta per i nostri progetti ma sono invece indispensabili per assicurare a Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere, la possibilità di proseguire il proprio cammino; sempre restando sulla strada che Edgardo Monari e Gianfranco Manservisi hanno tracciato.

L’obiettivo è di mantenere la nostra caratteristica di volontariato disinteressato, sempre volto alla realizzazione di progetti concreti dedicando ad essi tutte le nostre risorse.

Al momento i nostri progetti sono tre:

Transizione di SCSF da O.N.G. a fondazione, nel momento in cui in Italia la legge quadro sul “terzo settore” sta finalmente prendendo l’abbrivio, dopo anni di indeterminazione e confusione, anche Solidarietà e Cooperazione Senza Frontiere deve affrontare la sfida della trasformazione per meglio adattarsi al mutato ambiente normativo ma soprattutto, dopo la pandemia, per adattarsi al nuovo clima culturale e sociale segnato dagli epocali cambiamenti socio economici che sono diventati sempre più evidenti in ogni parte del mondo. Dobbiamo prendere atto di questi cambiamenti, che riguardano anche la nostra capacità operativa, ed adattare la nostra forma associativa in modo da poter conservare la nostra identità nel rispetto delle regole. Il processo di trasformazione si sta rivelando più impegnativo del previsto ma confidiamo di poterlo concludere nell’arco del prossimo anno quando celebreremo anche il 40° anniversario del riconoscimento dello status di Organizzazione Non Governativa. manterremo la nostra autonomia, cercando di limitare gli oneri cui dovremmo sottostare per mantenere lo status attuale. Di fatto manterremo la nostra struttura e la medesima operatività ma lasciandoci alle spalle notevoli oneri amministrativi che altrimenti assorbirebbero molte risorse sia umane che economiche e che invece vorremmo più utilmente destinare ai nostri progetti.

Affiancamento al completamento del progetto idroelettrico integrato ora Hi project Madege per la realizzazione di un impianto idroelettrico sul fiume Lukosi nei pressi del villaggio di Madege (in località Maguta) nel territorio della Diocesi di Iringa in Tanzania. Il nostro impegno diretto in questo progetto si è concluso nel 2018 con il completamento delle opere edili ed impiantistiche che ci eravamo impegnati a realizzare. Nei due anni successivi abbiamo ceduto il testimone a Lung’Ali Natural Resources Ltd (la società di scopo nata proprio allo scopo di consentire una più efficace gestione del progetto in fase di ultimazione e successivamente in gestione e totalmente di proprietà e controllata della Diocesi di Iringa). Ora, dopo la pausa forzata dovuta alla pandemia ed alle difficoltà burocratiche che la Diocesi ha dovuto affrontare in Tanzania per riuscire ad assicurarsi la copertura economica necessaria, Lung’ali (Diocesi di Iringa) potrà procedere alla stipula dei contratti per la fornitura e l’installazione delle apparecchiature occorrenti per il completamento della centrale in modo da poter collegare l’impianto idroelettrico alla rete di distribuzione cominciare così a produrre energia che consentiranno alla comunità dei villaggi vicini di beneficiare delle risorse che seguiranno, non tanto in termini economici, quanto in termini di progetti di sviluppo locale.

Continua il nostro impegno per il progetto “Under the Mango Tree” per l’accoglienza e l’istruzione dei bambini albini, partito ormai più di dieci anni fa e che da allora ha fatto grandi passi, diventando centro e motore di sviluppo urbano per la zona di Cheyo, alla periferia di Tabora (Tanzania), capoluogo di regione più di 300.000 abitanti che proprio attorno al nucleo di questo progetto si sono insediati negli ultimi anni. Il progetto UtMT si è evoluto dal progetto iniziale volto principalmente ad affrontare una situazione critica che vedeva la vita stessa di questi bambini “piccoli tra gli ultimi” in costante pericolo a causa di superstizioni, ignoranza ed avidità, verso un più ampio ed articolato progetto di cura, istruzione ed integrazione tra diversità volto a dare ai bambini, tutti, una istruzione di eccellenza ed una opportunità di imparare ad accogliere le differenze di ciascuno come un valore aggiunto in grado di permettere loro di migliorare le condizioni di vita delle proprie famiglie. Dopo l’avvicendamento alla guida della Diocesi di Tabora con l’insediamento del nuovo Vescovo è previsto il proseguimento della realizzazione della scuola materna all’interno del nostro progetto UtMT e della scuola primaria in collaborazione con la Diocesi (tramite la parrocchia di Cheyo nel cui compound sorgono fisicamente gli edifici della scuola), con la Congregazione della Suore della Provvidenza (che hanno la responsabilità della conduzione del progetto sul posto) e con l’associazione Agata Smeralda di Firenze che si è presa carico del sostegno ai bambini con progetti di adozione a distanza.

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